Reclutamento docenti, da Bianchi nessuna marcia indietro: “Le scuole ci chiedono più formazione”

Patrizio Bianchi in tv

Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi

Nessun passo indietro. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, difende a spada tratta la sua riforma sul reclutamento dei docenti che tra i prof ha scatenato più musi lunghi che sorrisi e spinto i sindacati a proclamare uno sciopero unitario per il prossimo 30 maggio.

“Rispetto le decisioni dei sindacati. Ci tengo a sottolineare che si tratta di un disegno serio e innovativo che fa parte del Pnrr. Si definisce un percorso chiaro di formazione iniziale affidato a università e scuola insieme, che valorizza il tirocinio con tutor scolastici e che integra anche le competenze didattico pedagogiche – ha spiegato il ministro in un’intervista al Corriere della Sera – Il decreto non fa tagli: sulla scuola abbiamo investito e continueremo a farlo. Fino al 2026 l’organico rimarrà inalterato e impiegato anche per ridurre la numerosità delle classi. Le risorse che si libereranno dopo, a causa del drammatico tasso di denatalità, saranno reinvestite nel settore. Inoltre settembre abbiamo assunto quasi 60 mila insegnanti. Ne assumeremo altri 60mila a settembre 2022 e 70mila entro il 2024. Vado in molte scuole da quando sono ministro e incontro insegnanti che ci chiedono più formazione e un riconoscimento dei loro sforzi educativi. Con il decreto diamo strumenti che consentano un aggiornamento costante, indispensabile per svolgere il loro compito di guida”.

Difesa anche dei concorsi, finiti nell’occhio del ciclone a causa dei tanti errori presenti nei test che hanno fatto balzare la percentuale dei bocciati alle stelle. “La media degli ammessi è in linea con i risultati dell’ultimo concorso del 2016, svolto con quesiti a risposta aperta. Inoltre, abbiamo istituito una commissione di alto livello scientifico che studierà linee guida sulla redazione dei test e accerterà le modalità di prove che possano verificare le competenze. Il nuovo sistema prevede concorsi annuali, con una cadenza certa e regolare” ha assicurato il ministro che poi ha annunciato anche l’avvio del percorso per il rinnovo del contratto nazionale: “Il ministro della Pubblica amministrazione ha firmato l’atto di indirizzo che è stato inviato all’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) perché possa avviare il tavolo di contrattazione”.

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