In primo luogo, è necessario «azzerare subito il digital divide che riguarda sei italiani su cento – aggiunge Profumo – E poi vanno privilegiati gli spazi pubblici». Il primo ambito di applicazione sarà la scuola, «dove il rapporto docente-discente si rovescerà e tutti potranno uscire dal microcosmo della classe per incontrare il mondo attraverso la Rete». Quanto ai finanziamenti necessari per il progetto dell’agenda digitale, Profumo fa sapere che si stanno «studiando le modalità di finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti».
«Se saremo bravi nasceranno tante startup tecnologiche che, con un pò di capitale di rischio che stiamo trovando – afferma il ministro – possono diventare imprese solide e formare nuovi distretti industriali». Il ruolo del governo, in questo caso, è quello di «formare bravi cittadini del mondo che, fra le altre cose, siano capaci non di trovarsi un lavoro ma di creare lavoro». Fonte: Ansa