Si è conclusa la terza edizione salernitana dello Start Cup Campania, la premiazione è avvenuta nell’aula Magna del Campus di Fisciano. Ha vinto il progetto “Sviluppo di dosimetri nanostrutturati” che porta la firma di alcune delle menti del dipartimento di ingegneria industriale e di chimica e biologia dell’Università di Salerno il cui avvio sarà finanziato dagli sponsor ma per il decollo si dovrà optare per l’estero. Teste campane premiate anche da Alessandro Ciuro del Consolato Britannico di Napoli, anche queste costrette ad esodare per crescere.
Giornata di riflessione, dunque, per il mondo universitario campano che si è riunito al campus di Fisciano in occasione della premiazione dello Start Cup Campania, iniziativa trasferita da tre anni a Salerno che consente ai progetti più interessanti di concorrere per una borsa di studio di 5mila euro che consentirà l’avvio agli studi.
Grinta, bravura, energie messe in campo per il primo anno da tutti e sette gli atenei campani ghigliottinati da leggi e decreti invalidanti. L’atteso ministro Francesco Profumo non ha potuto mantenere la promessa di visitare il campus e gli studenti hanno affidato nelle mani del sottosegretario Marco Rossi Doria una lettera in cui scrivono: “In risposta alle riforme e ai disegni di legge riguardanti l’istruzione pubblica proposti dal governo Monti e anche sulla scia dei Governi precedenti, ci sentiamo in dovere di esprimere il nostro profondo dissenso e la nostra seria preoccupazione per gli scenari che si stanno delineando nel panorama dell’istruzione pubblica campana” si legge poi “sono stati effettuati tagli sulle borse di studio: sono disponibili solo 103 milioni di euro a fronte dei 300 necessari per garantire la borsa di studio a tutti coloro che hanno i requisiti necessari” e ci si chiede il motivo dell’aumento della tassazione regionale (da 62 euro a 162 euro) fino a denunciare la mancata messa a norma degli edifici scolastici.
Per il Rettore della Federico II Massimo Marrelli “è il sud a portare vantaggio al nord e all’Europa, perché qui ci sono cervelli ma non c’è possibilità di fare ricerca locale”.
Intanto i dati parlano chiaro: dei settemila laureati campani degli ultimi tre anni 870 oggi sono ricercatori in università straniere e 250 in Germania. Insomma, promossi gli studenti campani, ma per emigrare. Ipotesi inevitabilmente da valutare anche per i vincitori dello Start Up Campania di quest’anno.
Carmen Cretoso