Percorsi di studio “transnazionali” e un’unica carta dei diritti per gli studenti: ecco l’università “europea” immaginata dalla ministra Messa

MARIA CRISTINA MESSA MINISTRO

Ventitré anni fa veniva firmata la Dichiarazione di Bologna per la costruzione di uno spazio
europeo dell’Istruzione Superiore. I ministri Ue si sono ritrovati a Parigi per “riconfermare quei principi” e “rafforzare una strategia comune che porta al centro l’Università per il futuro dell’Europa”, come spiega la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, in una lettera al Corriere della Sera.

L’obiettivo è “l’Alleanza europea delle Università, che punta a coinvolgere almeno 500 atenei, entro il 2024, con un’offerta ‘transnazionale’, internazionalizzando i percorsi di studio e disponendo una carta europea dello studente, dalle molteplici agevolazioni e servizi dedicati”.

Secondo la ministra dell’Università “l’Italia può avere un ruolo importante, perché dotata di risorse, competenze e idee. Con questa iniziativa si fa un ulteriore passo verso la realizzazione di una vera università europea, opportunità per i giovani e base culturale per l’Unione. Durante questi due anni, il Ministero – ha concluso – ha indicato al sistema universitario e degli AFAM, la linea di garantire l’attività didattica per i nostri studenti, prediligendo la formazione in presenza”.

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