Per fare sport non serve piu’ il certificato medico

certificato per iscriversi in palestra

Niente più certificato medico – Il popolo degli appassionati di fitness, “sono circa 6 mln gli iscritti alle palestre sparse sul territorio”, e’ pronto a tornare ad allenarsi e da quest’anno senza nessun obbligo di presentare il certificato medico. Ma non e’ detto che questo si traduca in un ‘addio al pezzo di carta’.”Molti titolari di strutture e centri sportivi continueranno a richiedere quello di sana e robusta costituzione del medico di base, soprattutto per tutelarsi”.

A fare il punto della situazione e’ Paolo Adami, presidente della Federazione italiana aerobica e fitness (Fiaf), che interviene chiarendo la posizione dei titolari di palestra sulle polemiche che hanno accompagnato l’approvazione del decreto che rivede il sistema di certificazione medico sportiva voluto dall’ex ministro della Salute Balduzzi.

Quella delle nuove norme sui certificati medici e’ una questione su cui in questi giorni anche i medici e i pediatri hanno chiesto chiarezza. “L’orientamento dei titolari delle palestre, a poche settimane dalla riapertura delle strutture – dice Adami all’Adnkronos Salute – e’ quello di richiedere il certificato, loro perche’ sono responsabili di cio’ che accade e in caso di fatalita’ potrebbero risponderne”.

Rimane invece l’obbligo del certificato per chi svolge un’attivita’ non agonistica (gli alunni che seguono attivita’ parascolastiche organizzate dagli istituti, dal Coni o societa’ affiliate e chi partecipa ai Giochi della gioventu’); inoltre “i medici o i pediatri di base dovranno annualmente stabilire, dopo anamnesi e visita, se questi ultimi necessitano di ulteriori accertamenti come l’elettrocardiogramma”, come riporta l’emendamento introdotto in Senato ad agosto che ha abrogato l’obbligo di certificazione per l’attivita’ ludico-motoria e amatoriale previsto dall’art.7 del Dl Balduzzi sullo sport inserito nel ‘Decreto del fare’.

“I dati piu’ recenti stimano in 6 mln gli iscritti nelle palestre – ricorda Adami – anche se al riguardo non ci sono dati certi. E il 90% dell’attivita’ sportiva praticata rientra in quella definizione di ludico-motoria amatoriale che, insieme a quella non agonistica e agonistica, classifica gli utenti del settore. Il legislatore – sottolinea – non ha mai previsto per chi pratica il tennis, il calcetto o il nuoto in maniera occasionale, di dover dimostrare di essere in buona salute.

Sta al buon senso della persona non mettere a rischio il proprio fisico e sottoporsi, se fa sport in modo amatoriale ma continuativo, a esami e test per prevenire pericolose fatalità”.

 

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