Nuove regole per i prof a contratto

I docenti a contratto hanno una nuova normativa che regola il loro lavoro. Il ministro Maria Stella Gelmini ha da poco firmato un decreto che disciplina “i criteri e le modalità per il conferimento da parte degli atenei di incarichi di insegnamento gratuiti e retribuiti” ponendo fine ad un vuoto legislativo che per anni ha contraddistinto questa figura.
In attuazione della legge Moratti, il ministro nel testo stabilisce che in base alle proprie esigenze didattiche e alle disponibilità di bilancio, “gli atenei possono affidare a soggetti italiani o stranieri, docenti e non, in possesso di determinati requisiti scientifici, incarichi di insegnamento annuali o pluriennali”. Il testo introduce anche l’entità del compenso, che deve ammontare a circa 10-15mila euro l’anno.
I docenti-non docenti quindi hanno finalmente un regolamento a cui appellarsi. E se fino ad oggi, con l’introduzione del “3+2” hanno spesso popolato le facoltà in numero maggiore dei colleghi accademici doc, dal prossimo anno sono destinati a diminuire per effetto delle norme introdotte dall’ex ministro Mussi, secondo cui almeno il 50% del personale docente dovrà essere utilizzato per la didattica.

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