Monza, genitori chiedono di bocciare il figlio autistico: “Penalizzato dalla DaD”. No della scuola

“Bocciate nostro figlio”: è questa la singolare richiesta dei genitori di un ragazzo autistico di 19 anni che vive in provincia di Monza. Richiesta che però i docenti dell’istituto frequentato dal ragazzo hanno rimandato al mittente, ammettendolo lo stesso all’esame di maturità che comincerà quindi anche per lui il prossimo 16 giugno.

Per questo la coppia di genitori si è rivolta al sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che li ha chiamati e scritto loro una lettera – pubblicata sui social network – spiegando di aver contattato la scuola del ragazzo, l’amministrazione comunale, oltre che l’assessore alla disabilità di Regione Lombardia Alessandra Locatelli, e il ministro Erika Stefani per individuare “nel più breve tempo possibile una proposta concreta che consenta al ragazzo di completare al meglio il percorso formativo”.

Secondo i genitori, infatti, il 19enne non ha potuto “cementare” le competenze relazionali di cui necessita, venute meno con la pandemia. “Fatta salva l’autonomia decisionale dell’istituto e l’esclusiva competenza del consiglio di classe a valutare il percorso educativo e formativo del ragazzo ha scritto il sottosegretario nella lettera pubblicata anche su Facebook – la pandemia ha sconvolto la quotidianità di tutti noi e il mondo della scuola ha pagato un prezzo altissimo. I ragazzi affetti da autismo che più di altri traggono linfa vitale dai momenti di aggregazione e di socialità hanno sofferto una deprivazione affettiva e culturale che non può non avere avuto ripercussioni sul loro percorso scolastico. In questo anno sono potuti andare a scuola, ma da soli, perché i loro compagni erano in DaD”.

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