Mediterraneo, arriva "l'ateneo delle isole"

Un mare di conoscenze da condividere attraverso la tecnologia per superare le distanze. Dall’isola d’Elba arriva la proposta della prima università mediterranea delle isole, una open university che viaggia su internet, che potrà servire a fare rete e dove ognuno porterà la propria specificità: l’Italia per l’arte o l’architettura, la Tunisia e la sponda sud del Mediterraneo per l’ambiente, la Francia magari per la fotografia, Malta e Cipro con altre discipline ancora.
Un’università internazionale, corale e a più voci. A lanciare l’idea è stato Eleftherios S.Kechagioglou, presidente della rete delle piccole isole elleniche. La professoressa Saloua Aouij Chaouch dell’Università di Tunisi «El Manar», che ha parlato di parchi nazionali e riserve marine, di sviluppo sostenibile, di turismo di qualità che deve sostituirsi al turismo di massa, di opportunità economiche e integrazione sociale in grado di creare nuovi posti di lavoro e dunque fronteggiare così anche l’emigrazione, ha invece richiamato l’attenzione sulla necessità di una collaborazione transfrontaliera, tra le opposte sponde del Mediterraneo, per consolidare e difendere assieme gli equilibri a volte fragili del nostro mare.
In Tunisia ci sono 60 piccole isole e isolotti. «Dobbiamo costruire uno spazio euromediterraneo che ci consenta di avere una voce comune – ha spiegato – Serve un ponte ed un punto di incontro tra i nostri due continenti, che sono sì separati da un mare ma che sono in fondo così vicini».
Manuel Massimo

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