Medicina, test d’ingresso: polemiche alla Sapienza

Anche gli over 60 ci provano

di Lorenzo Cinque

E’ una giornata autunnale, con tanto di pioggia come a Roma non si vedeva da mesi, quella che accoglie i ragazzi riunitisi nell’edificio di ortopedia della Sapienza per affrontare i test d’ingresso alla facoltà di medicina. Sono passate da poco le 8 e tra poco (8,30) saranno chiamati nell’aula dove, dalle 11 fino alle 13, affronteranno i tanto attesi test d’ingresso. “Questi test dovrebbero essere gratuiti, sono inutili e non servono a selezionare i futuri medici”, una frase che diventa slogan, ma è più o meno il pensiero che attraversa tutti i candidati mentre attendono di essere chiamati, uno per uno, all’interno delle aule. Una frase/slogan che però ci ripetono in tanti, quest’anno più che mai visto che le cifre parlano chiaro e lasciano presagire una selezione più che mai spietata.

I dati ufficiali (rilasciati dall’Università stessa) ricordano quelli di un concorso pubblico: per le sole facoltà di medicina e odontoiatria della Sapienza le preiscrizioni sono state 6.833 a fronte di 997 posti disponibili, con un rapporto tra aspiranti matricole e posti disponibili di 6,8. Una selezione dura che inasprisce la tensione. Sono pochi i ragazzi disposti a rilasciare qualche dichiarazione, sanno che ad attenderli all’interno vi sarà un quiz capace di spaziare dalla cultura generale al ragionamento logico, da biologia e chimica a fisica e matematica. Ottanta quesiti che si articolano in diverse aree del sapere e capaci, nei giorni scorsi, di sollevare aspre polemiche. L’associazione dei consumatori (Codacons) aveva infatti invocato la mano del premier Mario Monti e del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo affinché «l’assurdo ed antistorico» numero chiuso venisse abolito rendendo di fatto libero l’accesso alle università.

Il Codacons aveva anche puntato il dito contro le domande di cultura generale contenute all’interno dei quiz, affermando in una nota come la selezione dei futuri studenti di medicina vada fatta “durante gli anni universitari, attraverso esami più selettivi e non certo con un test di un centinaio di domande da risolvere in qualche ora”. Ma alle polemiche del Codacons si sono presto aggiunte quelle relative al costo medio della tassa concorsuale che si aggira attorno ai 55 euro, con punte di 120 euro, come nell’Università del Molise, mentre qui per medicina alla Sapienza i ragazzi hanno pagato “solo” 35 euro. Visto che gli li iscritti alla prova di quest’anno (a livello nazionale) sono circa 77mila, le Università incasseranno solo dal test di medicina una cifra stimata attorno ai 4,5 milioni di euro. Un business tutt’altro che trascurabile e che per molti rappresenta un muro che blocca il libero accesso al sapere.

“Il diritto allo studio va esercitato senza pagarlo, è contro la Costituzione, qui gli atenei fanno cassa sulle spalle dei futuri studenti”, ci dice Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari (Udu), che oggi sta svolgendo un ruolo di supporto ed aiuto nei confronti dei futuri studenti. “Siamo qui per raccogliere le proteste dei candidati e ricevere segnalazioni di eventuali e lampanti scorrettezze” precisa Michele. Già perché tra quest’anno la tensione potrebbe essere alta, visto anche i precedenti degli anni scorsi, e l’attenzione intorno sale.Tra le novità dei test di medicina di quest’anno, va segnalato anche l’accorpamento per la graduatoria di accesso ai Corsi di Laurea che ha portato 12 gruppi di università italiani a consorziarsi in macroaree omogenee quantitativamente e per contiguità geografica. Ciò vuole dire che lo studente che sosterrà i test, ad esempio a Milano Bicocca, si troverà al fianco di un collega che vuole entrare a Varese “Insubria” o a Vercelli “Avogadro”. Una assembramento che è la prova lampante di come ormai il numero chiuso sia una regola sempre più ferrea per alcune facoltà italiane.

Sono le 9 e a piazzale Aldo Moro continua a piovere senza sosta, la domanda in testa resta la stessa, “questi test a pagamento serviranno a selezionare i futuri camici bianchi o smaltiranno unicamente un numero eccessivo di richieste?”. Mentre il quesito continua ad aleggiare i ragazzi sono ormai tutti dentro e aspettano le 11 per iniziare. Loro non hanno più il tempo di porsele le domande ma dovranno risponderne a più di 80. Noi restiamo in attesa di conoscere le loro impressioni a quiz ultimati.

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