La manifestazione, indetta dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi col sostegno del Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM), ha permesso ad una delegazione di manifestanti di essere ricevuta dal Direttore Generale del MIUR, Antonello Masia e dal Consigliere politico del Ministro Gelmini.
“Abbiamo rappresentato le richieste dei colleghi aspiranti specializzandi. Abbiamo ottenuto rassicurazioni sulla pubblicazione dei bandi entro la prima decade di aprile 2009, fermo restando l’impegno del MIUR a trovare un accordo con le Regioni in sede di Conferenza Stato Regioni il 19 marzo – ha affermato Maria Elisa Di Cicco, Coordinatrice Nazionale del Comitato –. Pur mantenendo una posizione di forte perplessità in merito all’applicazione degli accorpamenti delle scuole di specializzazione per il corrente anno accademico, a causa degli ulteriori disservizi che questa arrecherebbe ai colleghi, registriamo l’apertura del MIUR a limitare l’entità della razionalizzazione, in funzione delle specificità regionali. Lanciamo un appello al Ministro affinché queste dichiarazioni si traducano in atti concreti ed alle Regioni affinché non ostacolino ulteriormente l’iter”.
Agli aspiranti specializzandi fa eco il Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM) che per bocca del Presidente Nazionale, Walter Mazzucco, denuncia “lo stato di ritardo patologico relativo all’indizione delle procedure concorsuali di cui fanno le spese i neolaureati in medicina e chirurgia degli ultimi cinque anni. “Proporremo ai colleghi interessati da tali disservizi di rivolgersi alla Commissione Europea al fine di attivare la Corte di Giustizia Europea a tutela del diritto all’accesso alla formazione specialistica, e conseguentemente al mondo del lavoro, che è stato negato a cinque generazioni di giovani medici – afferma Mazzucco –. Chiediamo inoltre l’autorevole intervento del Ministro Gemini e del Legislatore al fine della regolarizzazione del concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione, attraverso cioè un’opportuna modifica della normativa vigente, che dovrebbe essere corretta in funzione di scadenze rispettabili”.
In una nota il Ministero inoltre conferma il suo impegno, ma sottolinea che affinché “le legittime aspettative dei medici in formazione vengano garantite pienamente occorre ora che la Conferenza Stato-Regioni e i presidi delle facoltà di medicina adempiano alle loro funzioni.