La Gelmini a viale Trastevere

L’avevamo messa tra i candidati papabili e non ci siamo sbagliati. Mariastella Gelmini è il nuovo ministro dell’Istruzione e dell’Università, che come nel 2001 con Letizia Moratti, torna ad accorpare le due materie. Un volto nuovo, un nome che ricorda qualcosa solo ai più attenti alla politica, una donna da cui in molti si aspettano la capacità di risollevare un sistema che arranca.
Ma chi è Mariastella Gelmini? “Se il Cav è Napoleone, lei è Masséna, il principe dei suoi marescialli, responsabile della provincia chiave dell’impero”. Così un paio di anni fa, Giancarlo Perna definì sulle pagine de Il Giornale la coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia, 34 anni, originaria della provincia di Brescia dove ha iniziato la gavetta politica nel 1994 e dove ha vissuto sino alle elezioni del 2006 quando fece il suo ingresso a Montecitorio.
In quattordici anni la sua fama di Maresciallo si è andata man mano consolidando – “un coordinatore con le palle” dicono banalmente di lei nei pressi del Lago di Garda – e recentemente Panorama ne ha tracciato il seguente profilo: “Stile inappuntabile. Toni pacati. Tutta casa, palestra e partito. Ecco chi è Mariastella Gelmini. Non sventola le autoreggenti come promo di Forza Italia. Non dà di matto quando incrocia una trans comunista nel bagno di Montecitorio. In un partito pieno di personaggi sopra le righe, lei è l’aristotelica ‘aurea medietà’”.
Ben venga la medietà in un’arena politica dominata da prime donne di ambo i sessi. E se anche a scorrere il suo curriculum sembrerebbe che la Gelmini è soprattutto un’esperta di ambiente e agricoltura, l’augurio è che a viale Trastevere ritrovi il bandolo di una matassa che, in tema di università, al momento è davvero ben arrovellata.

Exit mobile version