Seduti uno di fronte all’altro, su un lungo tavolo hanno affrontato l’ultima prova del loro percorso accademico, alla presenza del presidente del corso di laurea, Antonio Carolei. La cerimonia è stata molto sentita dai ragazzi, dal corpo docente e dagli amici/parenti che stazionavano fuori dalla tenda.
«È una cerimonia particolarmente dolorosa – ha detto il professor Carolei – e la data di oggi rimarrà come un giorno indimenticabile. Comunque bisogna andare avanti» ha concluso il presidente del corso di laurea. Tra i ventisette giovani che si sono laureati questa mattina in Fisioterapia molti di loro provenivano da diverse parti d’Italia.
Lorenzo Cinì: presente. Una laurea ad honorem è stata assegnata a Lorenzo Cinì, giovane 23enne di Sant’Omero (Teramo) morto nel crollo di un’abitazione all’Aquila il 6 aprile scorso a causa del terremoto. Lo ha deciso il Senato Accademico dell’Università dell’Aquila. Il conferimento del titolo accademico in memoriam è avvenuto proprio oggi, nel primo giorno utile in calendario dopo la tragedia.
All’evento era presente il padre di Lorenzo, Franco Cinì: «Era un ragazzo squisito, sportivo, aperto, amato da tutti: avrebbe compiuto 23 anni il prossimo primo giugno, quello di oggi per lui sarebbe stato un giorno particolare perché avrebbe coronato i suoi sogni. Ce lo hanno spezzato», ha concluso visibilmente commosso.
A ricordare Lorenzo molti dei suoi compagni si studio come Marco, di Avezzano (L’Aquila), tra i primi 27 a essersi laureato oggi: «Non è l’atmosfera di festa, ma la laurea deve essere un segno di ripresa».
E poi c’è Ferdinando, dell’Aquila, speranzoso che la cerimonia di oggi rappresenti un segno di continuità rispetto a quello che è accaduto: «Proviamo – o almeno cerchiamo – di avere il sorriso sulle labbra, ma non possiamo non ricordare chi non c’è più tra noi».
È triste invece Tonino, di Celano (L’Aquila), che ricorda l’ultima frase di Lorenzo: «Ragazzi, ci vediamo il 20 per la laurea e poi andiamo a brindare con un prosecco, e invece…».
Manuel Massimo