Cossiga più precisamente ricorda come ha agito mentre era al Viminale e pensa che potrebbe essere una buona soluzione per mettere fine alla mobilitazione di questi giorni. “Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università – spiega l’ex presidente della Repubblica –, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che – continua – forti del consenso popolare, il suono delle sirene della ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri”. E spiega: “Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale”.
È seguito qualche sopito commento sui quotidiani, come questa mattina nella rubrica di Corrado Augias su Repubblica, che raccoglie commenti di lettori sbigottiti e poi il giornalista ricorda che “mentre Cossiga era ministro dell’Interno Giorgiana Masi, giovane militante radicale, venne uccisa a Roma durante una dimostrazione in circostanze mai chiarite”. E sul Tirreno una lettrice commenta: “Poiché non ho sentito nessun commento a queste dichiarazioni, mi chiedo: le ho lette solo io? O ci lasciano totalmente indifferenti perché ormai siamo abituati a tutto?”
Manuel Massimo