La Gelmini disposta ad ascoltarli ma per gli studenti è troppo tardi

In attesa del 15 ottobre 2011, appuntamento internazionale degli indignados del mondo, gli studenti medi e universitari sono scesi in piazza accanto ai lavoratori per ri-chiedere una più equa distribuzione delle risorse che garantisca un futuro. In particolare, sotto il mirino, il ministro Mariastella Gelmini alla luce delle sue dichiarazioni di venire incontro agli studenti e di essere aperta al dialogo; gruppi studenteschi a livello nazionale, si mostrano scettici.

I collettivi universitari dichiarano che s il Ministro si dichiara a essere pronta ad “ascoltare i giovani che protestano”, come se le mobilitazioni studentesche fossero cominciate due giorni fa, facendo finta di dimenticare che gli studenti sono anni che scendono in piazza e non “per difendere lo status quo”, come dichiara la Gelmini, ma anzi per affermare che i tagli alla scuola e all’università pubblica devono finire, che l’istruzione pubblica italiana versa in uno stato di profondo degrado e che dunque è necessario invertire la rotta, sia in termini di investimenti che di politiche per l’istruzione e la ricerca.

I Collettivi universitari puntano il dito sull’operato del ministro quale esecutrice  dei tagli di Tremonti, e fautrice di una riforma a dicembre 2010. che cancella il diritto allo studio, cancella la figura del ricercatore a tempo indeterminato e permette l’ingresso dei privati nei Consigli di Amministrazione degli atenei pubblici.

Mentre in Commissione Cultura del Senato, si stanno discutendo i decreti di sostenibilità finanziaria degli atenei e l’ANVUR, come organo di valutazione della didattica e della ricerca universitaria, sta compiendo i suoi primi passi, tra polemiche e dubbi circa la definizione dei parametri di valutazione della ricerca, la CRUI richiama l’attenzione sui tagli orizzontali della riforma che potrebbero non consentire il normale andamento dei corsi universitari, e le scuole stentano a ripartire con la riduzione dell’orario scolastico e l’incerta graduatoria degli insegnanti, l’anno accademico che sta per inziare si presenta particolarmente effervescente.

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