Istruzione e ricerca: i programmi dei partiti candidati al governo

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Popolo della Libertà e Lega

Il programma di Silvio Berlusconi, leader della coalizione di centrodestra, riserva spazio anche ai giovani, mettono in agenda alcuni dei punti chiave su università e lavoro.

Apprendistato ed occupabilità. Tra le agevolazioni fissate c’è la proposta di portare in deduzione ai fini Irap le spese per i lavoratori assunti come apprendisti. E la possibilità di assumere con questa modalità anche i lavoratori in mobilità.

Stretta sui tirocini. Secondo l’agenda del centrodestra i tirocini devono essere stabili presso le imprese sulla base di un progetto concordato con il giovane e comunicato al centro per l’impiego.

Lavorare in proprio. Per i primi 5 anni di attività, tasse al 5% per le nuove imprese aperte da under 35. Venti sportelli nelle università italiane per aiutare i ragazzi che vogliono avviare un’impresa. “Fondo mecenati”: pubblico e privato assieme per finanziare imprese giovanili attive nella cultura, musica, cinema, teatro, arte, design.

Progetto Excelsor. Per favorire l’allineamento tra domanda e offerta di lavoro il progetto monitora la richiesta delle professionalità del mercato del lavoro nel breve e medio periodo e le rende disponibili ogni tre mesi.

 

Scelta civica – con Monti per l’Italia

Istruzione, formazione professionale e ricerca tra i dieci punti fondanti l’agenda Monti.

Istruzione e Formazione. Sette gli obiettivi da raggiungere in questo settore:
– motivare gli insegnanti investendo sulla qualità;
– puntare su autonomia e responsabilità come principi fondanti;
– rafforzare il sistema di valutazione fondato su Invalsi e Indire;
– inserire meccanismi di incentivazione dei dirigenti scolastici basati sul rendimento della struttura ad essi assegnata, e, un premio economico annuale agli insegnanti che abbiano raggiunto i migliori risultati;
– ridurre il tasso di abbandono scolastico;
– assicurare ad ogni adolescente che esce da un ciclo scolastico un servizio efficiente di orientamento scolastico e professionale;
– contestualmente alla riduzione del debito pubblico creare nuovi spazi di inversi mento sull’istruzione.

Ricerca. Proseguire il censimento e la valutazione dei risultati di ricerca secondo il progetto avviato dall’ANVUR e rilevare per ogni facoltà la coerenza degli esiti occupazionali a sei mesi e a tre anni dal conseguimento della laurea, rendendo pubblici i risultati. Non ultimo, maggiori investimenti in ricerca e occupazione incentivando gli investimenti nel settore privato, mediante agevolazioni fiscali e rafforzando il dialogo tra imprese e università.

 

Movimento cinque stelle – Beppe Grillo

Stato e cittadini, Energia, Informazione, Economia, Trasporti, Salute e Istruzione al centro del programma del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Ecco in sintesi i punti salienti del programma di riforma dell’ istruzione:

– abolizione della Legge Gelmini;
– diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti;
– graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con accessibilità via Internet in formato digitale;
– insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo;
– abolizione del valore legale dei titoli di studio
– risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica;
– valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti;
– insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza);
– accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie;
– investimenti nella ricerca universitaria;
– insegnamento a distanza via Internet;
– integrazione Università / Aziende;
– sviluppo strutture di accoglienza degli studenti.

 

Partito Democratico e Sinistra ecologica libertà

Tra i 10 punti dell’ agenda del segretario Pierluigi Bersani, largo spazio viene dato alle politiche Istruzione e del lavoro.
Istruzione e Ricerca. Se c’è un settore dove è giusto che altri ambiti rinuncino a qualcosa, è quello della ricerca e della formazione:
– piano straordinario contro la dispersione scolastica;
– misurare per il diritto allo studio;
– investimenti sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d’innovazione;
– stop all’abbandono scolastico, alla flessione delle iscrizioni alle università, alla sfiducia dei ricercatori e alla demotivazione di un corpo insegnante sottopagato e sempre meno riconosciuto nella sua funzione sociale e culturale.

Lavoro. La creazione di nuovi posti di lavoro e la dignità del lavoratore al centro dell’azione del governo italiano ed europeo prospettato dal centrosinistra:
– ridimensionamento profondo del sistema fiscale;
– alleggerimento del peso del fisco sul lavoro e sull’impresa, attraverso la lotta all’evasione e spostando il peso del fisco sulla rendita e sui grandi patrimoni finanziari e immobiliari;
– contrasto alla precarietà, cambiando le norme e rovesciando le politiche messe in atto dalla destra nell’ultimo decennio.

 

Fare per Fermare il declino

Dieci punti nel programma elettorale di Oscar Giannino per quel che concerne le politiche dell’istruzione e del lavoro:

Scuola e università. Abolizione del valore legale del titolo di studio. Spendere di più in educazione e ricerca e introdurre cambiamenti sistemici tra i quali la concorrenza fra istruzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti.

Lavoro giovani e donne. Tra le priorità c’è l’eliminazione del dualismo occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, rifondare il sistema educativo.

 

Rivoluzione Civile – Antonio Ingroia

Gli esponenti del movimento arancione, che candida come suo leader l’ex pm Antonio Ingroia, partono dagli obiettivi già fissati dal programma Europa 2020.
– il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro;
– il 3% del PIL dell’UE deve essere investito in R&S (ricerca e sviluppo);
– il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve avere una laurea o un diploma;
– almeno il 95% dei bambini tra i 4 e i 6 anni deve partecipare all’istruzione preelementare;
– la quota di abbandoni precoci (dagli obblighi di istruzione e formazione) deve essere inferiore al 10%;
– la quota di giovani con scarse prestazioni in lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%;
– la quota delle persone tra i 30 e i 40 anni con istruzione terziaria dovrebbe essere di almeno il 40%;
– almeno il 15% degli adulti dovrebbe partecipare alla formazione permanente;
– concentrazione dei finanziamenti dello Stato per la riattivazione di cicli di crescita, politiche di sviluppo imperniate sul capitale umano e la diffusione dei saperi innovativi.

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