Il CPU chiede chiarezza sui bandi

L’esordio della legge Gelmini sta provocando il caos. L’abolizione dei vecchi assegni di ricerca della legge 449/97 e dei vecchi contratti a TD della legge 230/05 ha portato le università e il CNR a lanciarsi in interpretazioni fantasiose. Addirittura, si è arrivati a sostenere l’impossibilità di procedere ai rinnovi di assegni e contratti a TD già previsti dai bandi originari e a fermare le procedure di svolgimento dei concorsi e quelle di presa di presa di servizio per i vincitori di assegni di ricerca banditi precedentemente all’entrata in vigore della legge.

Chiediamo al MIUR di intervenire quanto prima attraverso una nota che smentisca in maniera inequivocabile tutte queste affermazioni, chiarendo definitivamente che la legge impedisce l’avvio di nuovi bandi, ma non può in alcun modo applicarsi alle procedure e ai contratti banditi precedentemente alla sua entrata in vigore. Si deve assolutamente porre fine ad una situazione che sta creando incertezza e sta arrecando a tutti i lavoratori precari coinvolti enormi danni sia sul piano professionale che su quello economico.
Coordinamento ricercatori e docenti Precari – Università (CPU)

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