Hikikomori, l’isolamento da tutto colpisce il 2% degli studenti italiani. Valditara: “Colpa anche del Covid”

Nel 2023, 49mila studenti si sono volontariamente isolati per un periodo di tempo superiore ai sei mesi, senza andare a scuola, frequentare amici e conoscenti: è quanto ha fotografato la Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia 2024 che è stato presentato oggi e dove è presente un focus particolare sul fenomeno dell’Hikikomori.

Alla quota dei 49mila studenti (il 2% del totale) si aggiunge un altro 2,2% di ragazzi che, rimasti isolati per un periodo compreso tra i 3 e i 6 mesi, segnalano una condizione che può essere definita pre-Hikikomori. Tra le motivazioni del ritiro maggiormente portate dai ragazzi ci sono problemi psicologici (48%), non avere voglia di vedere nessuno (41%), problemi relazionali con gli amici o il partner (34%), problemi familiari (24%) e con gli insegnanti (14%).

“Si tratta di un processo iniziato anche prima del Covid, ma che si è esaltato con il Covid – ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – La pandemia ha rotto le relazioni umane e ha portato ad un isolamento rispetto ai propri compagni e alla propria insegnante. I ragazzi, che si sono chiusi in casa per mesi e mesi, con davanti soltanto una realtà virtuale, hanno scambiato la realtà con l’immaginario, con il virtuale, e si sono in qualche modo dispersi, con un abbattimento anche della fiducia in sé stessi, con una diffusione di criticità di tipo psicologico e con un maggiore insuccesso scolastico. Tutto questo ha giocato negativamente”.

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