Giornata mondiale senza tabacco, l'Oms chiede stop alla pubblicità

Stop a pubblicità, promozioni e sponsorizzazioni del tabacco in tutto il mondo. Per difendere, prima di tutto, il miliardo e 800 mila giovani dai danni del fumo. A chiedere un bando totale è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in coincidenza con la data del 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco.
Il riferimento ai giovani non è casuale perché l’Oms quest’anno ha focalizzato i suoi sforzi proprio in campagne per smascherare il ‘piano’ delle aziende per attirare i giovani nella rete del fumo «attraverso campagne sempre più sofisticate». E la ‘costola’ dell’Onu che si occupa di salute pubblica rivela che «laddove il bando è totale, il consumo di tabacco si riduce del 16%. Mentre le ‘mezze misure’ non servono perché lasciano alle aziende spazi di manovra per agire su altri fronti».
L’agenzia delle Nazioni Unite ricorda come «studi recenti abbiano dimostrato una relazione diretta tra l’esposizione dei giovani a pubblicità del tabacco e l’inizio dell’abitudine al fumo». Nonostante ciò, ricorda l’Oms, «solo il 5% della popolazione mondiale è protetta da un bando totale su pubblicità, promozioni e sponsorizzazioni delle aziende del settore. Mentre – incalza – il resto del pianeta è alla mercé di rappresentazioni che associano il consumo di tabacco a caratteristiche che hanno presa su adolescenti e giovani: fascino, energia e sex appeal».
Il meccanismo è semplice, a detta del direttore generale dell’Oms Margaret Chan: «Per poter sopravvivere le aziende produttrici di tabacco devono poter ‘rimpiazzare’ le persone che smettono di fumare o muoiono con nuovi e giovani consumatori. E per raggiungere questo obiettivo mettono in campo una vera e propria rete mondiale per catturare nuovi fumatori sin da età giovanissime per assicurarsi anni di entrate. Con conseguenze potenzialmente devastanti per la loro salute».
Manuel Massimo

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