Etica e scienza, le tante domande post trapianto “Norris”

36 ore di lavoro per 150 persone tra medici, infermieri e staff. E’ questo il peso del trapianto facciale più esteso mai realizzato ad opera dei tecnici dell’Università del Maryland. Ad avere un nuovo volto, il trentasettenne Richard Norris che a causa di un proiettile in pieno volto (durante una sparatoria nel 1997) è rimasto sfigurato per tutti questi lunghi anni.

Ora può finalmente guardarsi allo specchio grazie a sofisticate tecniche di simulazione al computer e tridimensionali e allo staff del dottor Eduardo D. Rodriguez che ha trapiantato tessuti molli del volto, lingua, mandibola e denti.

In Italia si discute ora la questione etica di questo prodigio scientifico. Un nuovo volto equivale ad una nuova persona e l’accettazione del sè risulta complicata senza l’aiuto di psicologici e medici specializzati. Interventi dello stesso genere sono già avvenuti in altre 23 occasioni ma mai in un’area tanto diffusa al punto da cambiare totalmente volto ad un essere umano.

Exit mobile version