Crui: le 6 proposte per rilanciare l’università

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L’istruzione e l’università devono tornare al centro del dibattito politico e così, a meno di una settimana dalla tornata elettorale, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) ha rivolto un appello ai candidati premier affinché si impegnino pubblicamente per salvare le università italiane.

La Crui ha proposto sei misure urgenti e «chiede da subito un impegno pubblico per salvare le Università italiane, luogo di formazione delle giovani generazioni e motore dello sviluppo del Paese», come si legge nel testo di una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera. «Se vi fosse una Maastricht delle Università, noi saremmo ormai fuori dall’Europa. C’è bisogno di una scossa che metta istruzione e ricerca tra le prime priorità dell’agenda-Paese del futuro Governo».

Ecco le sei proposte della Crui
1) defiscalizzare tasse e contributi universitari per aiutare le famiglie a non dover abbandonare l’Università a causa della crisi economica;

2) assicurare la copertura totale delle borse di studio erogate da Regioni e Atenei per garantire la formazione e la mobilità studentesca;

3) abbattere l’Irap sulle borse post-lauream e defiscalizzare gli investimenti delle imprese in ricerca per favorire la competizione nei settori ad alta intensità tecnologica;

4) finanziare posti di ricercatore da destinare ad almeno il 10% dei dottori di ricerca e togliere i vincoli al turnover per impedire l’espulsione dei giovani migliori dal Paese e il progressivo invecchiamento della docenza;

5) restituire l’autonomia responsabile all’Università rimuovendo gli attuali appesantimenti normativi per valorizzare le scelte di qualità e le vocazioni dei differenti Atenei;

6) incrementare i fondi per l’Università all’1% del Pil, ristabilendo in particolare il finanziamento statale ai livelli del 2009 e innalzando la premialità fino al 50% per ridare slancio agli Atenei, promuovere le eccellenze nei processi di valutazione, favorire la competitività a livello internazionale.

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