I ricercatori hanno stabilito che la salute mentale è insidiata, in particolare, dagli impieghi precari, come ad esempio contratti a tempo, ma anche dal lavoro part-time, con salari bassi e senza benefit. Quando questi dipendenti vengono confrontati con colleghi che lavorano a tempo pieno e godono dei tanto agognati benefit, le differenze saltano agli occhi.
I primi, infatti, sperimentano “significativi effetti avversi”, che colpiscono sia la salute fisica che quella mentale. Gli scienziati hanno anche scoperto che lo stress sul lavoro è associato a un aumento del 50% dei rischi di coronaropatie e cardiopatie. Non solo. Ci sono “forti evidenze” a sostegno del fatto che impieghi caratterizzati da elevate richieste, poco controllo e in cui all’impegno non corrisponde un adeguato compenso rappresentino fattori di rischio per problemi fisici o mentali: dalla depressione ai disordini d’ansia, all’uso di sostanze stupefacenti.
Manuel Massimo