L’obiettivo dell’iniziativa, si legge nel bando, è «di sensibilizzare e promuovere la tecnica e la metodologia del giornalismo d’inchiesta presso i giovani che si affacciano alla professione». Una professione alla quale però non tutti posso accedere in modo uguale. Tra i primi ad essersene accorti, gli internauti di Facebook che hanno sottolineato come le scuole di giornalismo non sono proprio alla “portata” di tutti. E il pensiero condiviso è che «non tutti ce le possiamo permettere ma facciamo questo lavoro da un sacco di anni e speriamo in una simile opportunità». Una delle principali critiche mosse al bando riguarda, infatti, proprio i requisiti d’accesso. Limitare il bando ai soli frequentatori di scuole di giornalismo significa «privilegiare chi già si può permettere di pagare una borsa di giornalismo». «Credo proprio – sottolinea Andrea sulla pagina di Facebook di Repubblica – non abbia senso una distinzione del genere soprattutto nei confronti dei tanti laureati e giovani cronisti che non possono permettersi di pagare tasse da cinquemila euro all’anno per frequentare i master in giornalismo».
E un pensiero, tra i tanti commenti, va anche al giornalista che ha dato il nome al concorso. «Pessima l’idea di limitarlo alle scuole di giornalismo – scrive un utente del social network – come se tutti i talenti fossero concentrati solo lì. Chissà se Beppe sarebbe stato d’accordo con questa scelta, io che l’ho sentito parlare di talento al festival di Perugia, avrei i miei dubbi». Per visualizzare il bando completo clicca qui.