Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha incontrato alcuni giovani ricercatori (non appartenenti ad alcuna sigla) che, nei giorni scorsi, le avevano inviato una lettera per evidenziare le criticità dell’attuale sistema giuslavoristico introdotto nel 2022, basato sull’unico strumento del contratto di ricerca. Contestualmente, il Ministro ha incontrato anche i rappresentanti di ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia.
L’incontro con i ricercatori
Durante l’incontro, i giovani accademici hanno ripreso alcuni passaggi della lettera, sottolineando come l’attuale regime giuslavoristico – che prevede un unico strumento, il contratto di ricerca introdotto nel 2022 dal Governo Draghi – generi “incertezza e preoccupazione per il futuro”, poiché “una norma pensata per dare stabilità potrebbe, nei fatti, ridurre drasticamente il numero di posizioni disponibili”. A loro avviso, la situazione “rischia di impoverire la ricerca pubblica nazionale, con un numero considerevole di giovani talenti costretti a migrare verso il settore privato o aggravando il già presente problema della fuga di cervelli”.
Il ministro ha condiviso “le profonde preoccupazioni e i timori” legati al regime attuale, ribadendo la piena disponibilità ad ascoltare e valutare proposte migliorative dell’impianto normativo vigente nella convinzione che – come ribadito più volte – il solo contratto di ricerca non possa essere considerato sufficiente per inquadrare tutte le figure del sistema ricerca, come già evidenziato anche dalla Conferenza dei rettori (Crui) e dalla Consulta dei presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca (CoPer). Per questo, ha proposto di riconvocare il tavolo di confronto già nei prossimi giorni, allargandolo proprio a Crui e CoPer. “I ricercatori italiani sono una risorsa straordinaria, un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Ho incontrato alcuni di loro per confrontarmi e ragionare insieme su come restituire dignità al lavoro della ricerca. Abbiamo un obiettivo comune: riconoscere davvero il valore di chi ogni giorno contribuisce a costruire il futuro del Paese, anche attraverso tutele concrete e regole chiare, in linea con gli standard internazionali. Non è solo una promessa: è una visione. Vogliamo creare le condizioni perché i nostri talenti possano restare, crescere e innovare qui, in Italia”, ha affermato la ministra su X.
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