La Presidenza, unitamente al corpo docente della Facoltà, ha nel corso degli ultimi mesi seguito con viva preoccupazione l’iter legislativo di modifica delle norme in materia di organizzazione delle Università e del personale accademico, con particolare attenzione a quegli aspetti – fortemente penalizzanti e discriminatori – che riguardano la riforma dello status giuridico dei Ricercatori e che hanno spinto l’intera categoria a svariate forme di lotta e manifestazione a livello nazionale.
La protesta dei ricercatori non ha finora prodotto i risultati sperati – vista la pervicacia del legislatore nel mantenere sostanzialmente inalterate le norme previste nel DDL, che di fatto chiuderanno ogni prospettiva di carriera a migliaia di giovani colleghi – ma certamente ha contribuito a far capire all’opinione pubblica e agli utenti del sistema universitario italiano che la disponibilità del personale Ricercatore è indispensabile per lo svolgimento di una regolare attività didattica.
Ricordiamo, infatti, che l’attribuzione ai Ricercatori della responsabilità didattica di insegnamento nei corsi di laurea è gratuita e del tutto volontaria, secondo quanto previsto da regolamenti e leggi attualmente in vigore.
Nonostante la protesta sia tuttora in corso, i Ricercatori della Facoltà di Agraria hanno deciso di offrire la loro disponibilità per l’anno accademico che sta per iniziare alla copertura di un corso di insegnamento a testa nell’ambito dell’offerta formativa della Facoltà di Agraria, che, ricordiamo, comprende i corsi di laurea e di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari e in Scienze Gastronomiche.
La decisione dei Ricercatori della Facoltà è quindi accolta dalla Presidenza e dai colleghi Associati e Ordinari come un grande atto di professionalità e responsabilità nei confronti degli studenti, della Facoltà e dell’Ateneo stesso.