Censis: “Il Sud come la Grecia. Si spendono più soldi per la scuola, con risultati peggiori”

La crisi degli ultimi anni ha allargato il divario Nord-Sud con un Mezzogiorno ormai abbandonato a se stesso. La fotografia impietosa la scatta il rapporto Censis ‘La crisi sociale del Mezzogiorno’. In quest’area del Paese, rispetto al Centro-Nord, si registra il crollo del Pil, l’ulteriore impoverimento del mercato del lavoro, il progressivo smantellamento delle imprese, l’aggravarsi delle distanze sociali con redditi più bassi che in Grecia. Al Sud, scrive il Censis, non si riescono a mettere a frutto i fondi europei, si spende di più per la scuola ma con risultati peggiori e a fronte di bisogni assistenziali crescenti c’è l’abbandono della sanità pubblica.

Tra il 2007 e il 2012 nel Mezzogiorno il Pil si è ridotto del 10% in termini reali a fronte di una flessione del 5,7% registrata nel Centro-Nord. E la recessione attuale è solo l’ultimo tassello di una serie di criticità che si sono stratificate nel tempo, prosegue il Censis, puntando il dito contro “piani di governo poco chiari, una burocrazia lenta nella gestione delle risorse pubbliche, infrastrutture scarsamente competitive, una limitata apertura ai mercati esteri e un forte razionamento del credito hanno indebolito il sistema-Mezzogiorno fino quasi a spezzarlo”.

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