Welfare, polizza sanitaria gratuita estesa ai lavoratori della scuola

Con i 220milioni stanziati dal decreto Pa la copertura dello Stato può arrivare a 3mila euro annui per ciascun beneficiario
prof sostegno

Con il decreto Pa appena varato si amplia il bouquet di interventi di welfare a disposizione di insegnanti e personale scolastico. Con uno stanziamento di 220 milioni di euro in cinque anni, infatti, debutta l’assicurazione sanitaria integrativa per circa un milione di lavoratori della scuola. Sarà la contrattazione collettiva a definire le modalità di fruizione della misura e, soprattutto, l’individuazione del pacchetto di prestazioni e servizi sanitari coperti dall’assicurazione. 

I servizi coperti dall’assicurazione

Le risorse, spiegano sempre dal ministero di Giuseppe Valditara, saranno messe nella disponibilità della contrattazione collettiva, in modo che siano individuate in tale sede, e dunque in pieno accordo con le rappresentanze sindacali, le prestazioni e servizi sanitari che dovranno essere coperti dalla nuova assicurazione sanitaria integrativa. Sulla base delle risorse messe a disposizione, e della proiezione del loro impatto in ragione della platea considerata, è possibile stimare che si riescano ad erogare prestazioni e servizi sanitari per un controvalore di oltre 3 mila euro all’anno per ogni beneficiario, ha specificato il Miur. Ieri intanto è partita la trattativa per il rinnovo del Ccnl del comparto Istruzione e Ricerca. In arrivo un aumento medio lordo mensile delle retribuzioni di 140 euro. Nel complesso ci sono a disposizione per il comparto 3,2 miliardi di euro di fondi. A cui vanno aggiunti altri 43 milioni di euro l’anno stanziati per la formazione.

Il rinnovo del contratto

Il rinnovo del contratto riguarda professori, ricercatori, personale Ata e amministrativo. In tutto sono 1,2 milioni i lavoratori coinvolti dalla trattativa avviata ieri all’Aran. L‘atto di indirizzo firmato dal ministro Valditara prevede inoltre che in futuro i premi economici aggiuntivi vengano assegnati esclusivamente ai dipendenti che hanno ricevuto i voti migliori. L’atto di indirizzo fissa l’elemento retributivo una tantum di carattere accessorio in una misura non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento dello stipendio. L’una tantum, più nel dettaglio, sarà destinata agli insegnanti di ruolo che svolgono corsi di formazione triennali e che ottengono al termine di questi una valutazione positiva. Superato questo passaggio si avrà accesso ad altri due trienni di formazione. Un ciclo terminato il quale, e sempre dopo una valutazione positiva dei risultati raggiunti, il docente acquisirà il diritto a ricevere un “assegno annuale ad personam”.

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