Via libera dal Senato, la Manovra è legge: ecco i principali provvedimenti

Anche il Senato ha approvato la legge di Bilancio, la prima del governo guidato da Giorgia Meloni. Ventuno miliardi sono destinati agli aiuti contro il caro energia. Ecco tutti gli altri provvedimenti

La Manovra è stata approvata dal parlamento italiano. Con una maggioranza di 109 voti, il Senato ha dato il via libera alla prima legge di Bilancio dell’era Meloni. Ventuno miliardi su trentacinque sono destinati al caro energia. Ma il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha ammesso che “probabilmente, tra due mesi” il governo sarà ancora “alle prese con qualche misura da fare” per mitigare il caro energia “se la situazione non si risolve, come temo non si risolverà“, ha specificato.

L’esecutivo dovrà trovare i fondi per rifinanziare parte dei 21 miliardi di aiuti contro il caro energia contenuti nella Manovra. In due modi: aumentando le entrate (con nuove tasse o fondi trovati nelle pieghe del bilancio dello Stato) oppure riducendo la spesa pubblica che quest’anno potrebbe sfondare quota mille miliardi. O ancora, facendo nuovo debito. Quest’ultima mossa sarebbe però sorvegliata dagli investitori e costerebbe più che in passato, a causa dei tassi di interesse in rapida risalita.

Taglio cuneo fiscali voluto dal governo Draghi

La Manovra del primo governo Meloni conferma e amplia il taglio del cuneo fiscale – la differenza tra il lordo e il netto in busta paga – deciso dall’esecutivo guidato da Mario Draghi. Confermato il taglio del 2% per chi guadagna fino a 35mila euro lordi. Un ulteriore punto percentuale di aumento è destinato ai redditi fino a 25mila euro lordi. Vengono inoltre tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila euro. La produttività stagnante è tra i fattori che più hanno contribuito alla mancata crescita dei salari in Italia rispetto ad altri Paesi europei.

Il governo presieduto da Giorgia Meloni aumenterà le pensioni per adeguarle all’inflazione che a novembre è cresciuta ancora dell’11,8% anno su anno. La rivalutazione sarà maggiore dell’indicizzazione all’inflazione per le pensioni più basse. Le pensioni minime arrivano a 600 euro per gli over 75. Per quelle sopra i duemila euro, ci sarà un aumento ma, considerando l’inflazione, sarà un taglio dell’assegno reale.

Agevolazioni assunzione giovani

La soglia massima per l’esonero contributivo totale viene innalzata da 6 a 8mila euro per chi assume donne svantaggiate, giovani under 36 e percettori del reddito di cittadinanza. In particolare, per promuovere l’inserimento stabile nel mercato del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza, è previsto l’esonero contributivo totale, nel limite massimo di 8mila euro, per le assunzioni a tempo indeterminato (e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato) di percettori del reddito di cittadinanza, effettuate nel 2023, alternativo a quello già previsto dalla normativa vigente. Lo stesso esonero contributivo temporaneo al 100%, fino a 8mila euro, è previsto per le assunzioni di donne svantaggiate (in base a fattori come l’età, la durata della disoccupazione, il settore di specializzazione e il territorio in cui risiedono) e di giovani al di sotto di 36 anni.

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