Verona, la ministra Bernini incontra gli studenti accampati

La ministra dell’Istruzione incontra gli studenti dell’UDU in occasione della visita all’ateneo scaligero, che festeggia 40 anni. “Incontrarli è stimolante”, ha detto. E conferma il piano del governo per creare 60mila posti letto entro il 2026

La ministra dell’Istruzione Anna Maria Bernini è l’ospite d’onore all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Verona, che festeggia 40 anni di attività. Per l’occasione gli studenti si sono dati appuntamento nella sera di giovedì presso il giardino del Polo Zanotto e hanno passato la notte in tenda. L’Udu chiede formalmente alla responsabile di Viale Trastevere un impegno a convocare un tavolo di discussione sul tema degli alloggi, che ha scatenato la protesta delle tende in tutta Italia.

Le promesse del governo

Dal canto suo, la ministra snocciola i numeri del piano del governo, che intende usufruire dei fondi del PNRR: 60mila nuovi posti letto entro il 2026, di cui 7.500 già realizzati. Un miliardo stanziato per i posti letto e il diritto allo studio.

La decisione sull’acquisto di un immobile in via Nicola Mazza da parte dell’Esu di Verona arriverà invece entro la fine della pausa estiva, quando verrà conclusa la graduatoria per la realizzazione di un nuovo studentato da parte degli esperti preposti al vaglio delle candidature.

Brugnaro si spiega

Continua intanto la polemica attorno alle dichiarazioni del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, per cui chi paga 700 euro di affitto per un posto letto in un appartamento condiviso “non è un ragazzo sveglio” e deve “rimboccarsi le maniche”. Lo ha detto incontrando gli studenti accampati della Ca’ Foscari, rivolgendosi a quello studente in questo modo: “Non serve a nulla lamentarsi e gridare allo scandando chiedendo a mamma-stato una soluzione. Cerca una sistemazione in periferia se puoi permettertela, altrimenti trovati un lavoretto, l’abbiamo fatto tutti per mantenerci agli studi. Esiste anche l’opzione pendolare. Svegliati, non farti sfruttare”.

Il primo cittadino è tornato su quelle dichiarazioni sugli organi di stampa, raccontando il suo passato di studente d’architettura pendolare tra Venezia e Spinea: “Mi arrangiavo a non pesare sui miei pulendo le ringhiere, ho persino venduto tappeti e quadri”. Questo il messaggio agli accampati: “Ok. Vuoi scendere in piazza? Fallo, segnala il problema, poi però attivati”.

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