Verona, Bernini incontra una delegazione dell’Udu: “Trasparenza sui fondi”

“Ci siamo confrontati sulle criticità del PNRR. La Ministra ci ha assicurato che il Ministero sta controllando che almeno il 20% dei posti letto assegnati ai privati vengano destinati al Diritto allo Studio”

Poco fa si è tenuto un breve incontro tra il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e una delegazione dell’Unione degli Universitari, a margine delle celebrazioni per l’inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Verona. Il sindacato studentesco stava manifestando fuori dall’Aula Magna, dove da giorni è accampato con molte tende nell’ambito della mobilitazione nazionale sulla crisi abitativa.

La delegazione del sindacato studentesco ha consegnato alla Ministra una lettera contenente le rivendicazioni dell’associazione studentesca, unitamente alla ricerca presentata ieri a Roma, intitolata “Diritto al profitto. Come sperperare i fondi del PNRR”.

Caro affitti e PNRR

“Nella lettera abbiamo presentato la nostra idea di residenzialità pubblica e interconnessa con la città che abbiamo scelto per studiare. È necessaria – dichiara Laura Bergamin, coordinatrice di UDU Verona – una comunità studentesca che sia anche una comunità di cittadinanza. Questo è il momento in cui si può agire sui fondi del PNRR e si deve intraprendere una strada diversa. Ma non basta l’ampliamento, se l’idea è di creare dormitori. Quello che portiamo è un’idea precisa di residenzialità con servizi adatti alle nostre necessità, interconnessa alla città in cui studiamo, per creare le condizioni in cui poter rimanere e costruire il nostro presente e il nostro futuro. È per questo che vogliamo essere interlocutori”.

Simone Agutoli dell’UDU illustra l’esito dell’incontro: “Ci siamo confrontati sulle criticità del PNRR. La Ministra ci ha assicurato che il Ministero sta controllando che almeno il 20% dei posti letto assegnati ai privati vengano destinati al Diritto allo Studio. Abbiamo chiesto che tale indicazione sia presente espressamente all’interno dei decreti attuativi, così da stabilire una percentuale di posti che sia vincolante per gli operatori economici. Con l’auspicio che questa percentuale sia il più possibile elevata, abbiamo ricevuto un’apertura rispetto a questa soluzione. Ribadiamo la nostra richiesta affinché i fondi siano destinatati prioritariamente ai soggetti pubblici, favorendo i posti per il diritto allo studio. Al governo chiediamo investimenti sugli studentati pubblici, aiuti per i fuorisede e totale trasparenza rispetto a dove finiscono i fondi”.

La Ministra, durante il discorso, ha detto di non voler fare distinzioni tra pubblico e privato. Sul punto, l’UDU chiarisce che la normativa vigente mette in dubbio la possibilità di partecipazione del soggetto pubblico e chiede un emendamento chiarificatore, ricordando come il soggetto pubblico è colui che riesce a garantire un maggiore numero di posti letto sotto il Diritto allo Studio.

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