“Le scuole paritarie sono pubbliche” e per favorire la libertà di scelta di istruzione anche alle famiglie meno abbienti, “la politica deve avere il coraggio di mettere all’ordine del giorno il “Buono Scuola””. Parole nette quelle del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara pronunciate a Roma ad un evento organizzato da Agidae (Associazione Gestori Istituti Dipendenti dell’Autorità Ecclesiastica) in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2024/2025. Valditara ha argomentato la sua posizione citando l’articolo 30 della Costituzione, che sancisce il diritto-dovere dei genitori di istruire, educare e formare i propri figli. “Un diritto prioritario”, ha sottolineato il ministro, che a chi lo ha accusato di favorire la scuola privata, ha risposto rivendicando la sua azione a favore della continuità didattica per gli studenti con disabilità, che possono ora richiedere di mantenere lo stesso docente di sostegno.
La proposta del buono scuola per le paritarie
Il titolare del dicastero di viale Trastevere ha sottolineato che c’è un elemento ancora da affrontare: come garantire alle famiglie meno abbienti di poter usufruire pienamente della libertà di scelta nell’educazione. E ha parlato quindi del “Buono Scuola”, “che la politica deve avere il coraggio di mettere all’ordine del giorno», perché “se vogliamo una scuola pubblica a 360 gradi dobbiamo completare il percorso che in questi ultimi due anni ha visto fare grandi passi avanti; è il momento di completare l’opera”.
Tra i passi avanti compiuti, Valditara ha rivendicato l’aver attribuito alle scuole paritarie, per la prima volta, complessivamente 150 milioni di euro di fondi Pnrr, ed altri 70 milioni sono stati previsti per il trasporto per i ragazzi con disabilità, “un dovere, non un aiuto di Stato”. Altro tema importante, l’abilitazione dei docenti: “prima dovevi licenziarti dalla privata ed andare al pubblico” per ottenerla, “ora si può conseguire l’abilitazione anche all’interno della paritaria, una vera rivoluzione”, ha concluso.
Le reazioni
Insorgono però gli M5S e la Uil scuola. “Valditara si è svegliato ed ha parlato di un fantomatico Buono Scuola. Ma a cosa dovrebbe servire questo strumento, nei piani del ministro? A finanziare ancora di più le scuole private, a discapito di quelle pubbliche? Perché non pensa invece a tutte quelle famiglie che sono alle prese con la stangata del rincaro di libri e materiali scolastici e che questo governo abbandona loro stesse?”, si chiedono i deputati pentastellati Anna Laura Orrico, Antonio Caso e Gaetano Amato. Per Giuseppe D’Aprile, segretario della Uil scuola, “le risorse del Pnrr sono destinate a rafforzare l’infrastruttura e la qualità della scuola statale, che è l’unica accessibile a tutti. Il governo farebbe meglio a pensare alle sue scuole e non a quelle degli altri. Ogni euro sottratto alle scuole statali è un modo per renderle più deboli. Saranno prove generali per la privatizzazione della scuola statale? Saremo vigili ed attenti affinché ciò non avvenga”. Un plauso al ministro arriva invece dal Moige: per il Movimento genitori il Buono Scuola è ”una scelta auspicabile che completa un processo che vede l’Italia fanalino di coda in Europa nella scelta del sistema scolastico”.
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