Valditara: “La mia non è una scuola gentiliana”

“Ma è costituzionale, che punta a valorizzare i talenti di ciascuno, venire incontro ai bisogni, alle abilità, ai talenti”. L’intervento durante una manifestazione elettorale a Novi Ligure

“La scuola democratica è la nostra scuola, la scuola che personalizza. Il PD, con la segretaria Schlein, non l’ha capito e deve approfondire. Purtroppo, se loro ragionano per slogan, posso fare nulla. Si confrontino con quello che diciamo, con le nostre circolari, con le nostre iniziative”. Lo ha affermato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, a margine di un appuntamento elettorale al Museo dei campionissimi di Novi Ligure ha affermato: “La proposta che faccio è di una scuola radicalmente diversa rispetto a quella gentiliana. E’ una scuola costituzionale, che punta a valorizzare i talenti di ciascuno, venire incontro ai bisogni, alle abilità, ai talenti”. Il riferimento è a Giovanni Gentile, il filosofo idealista padre della riforma della scuola del 1923, agli albori del Fascismo. 

Scuola e merito

“E’ stato un confronto bello. Ho apprezzato entusiasmo, competenza, docenti, dirigenti e realtà molto ben organizzate, studenti eccezionali. Licei e istruzione tecnica-professionale sono entrambi percorsi formativi che portano a una realizzazione importante. Così come l’indirizzo enogastronomico, con le aziende che rincorrono addirittura i ragazzi prima del diploma. La scuola deve essere una grande comunità, in cui il valore della serenità è elemento cardine. Anche l’assicurazione per studenti e personale ha sanato una discriminazione che penalizzava i lavoratori della scuola. Anche il mondo delle imprese deve dare il proprio contributo. Imprese che hanno straordinario bisogno di queste competenze: è importante il privato faccia la propria parte come la farà il Governo”.

Si è parlato anche parlato di merito. “Significa – ha spiegato – valorizzare i talenti di ciascun ragazzo. Sono convinto esistano tante diverse intelligenze, tante diverse abilità e ognuna dev’essere valorizzata al massimo. Da qui l’importanza del tutor con la funzione di personalizzare e adeguare di più la formazione a bisogni, fragilità, potenzialità”. 

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