“Premesso che quello di Abbiategrasso è un episodio particolare, che ha una sua specificità, c’è un problema di disagio psicologico, spesso connesso al post Covid. Abbiamo un tavolo di lavoro presso il ministero e una proposta è quella di istituire in modo permanente e generalizzato una assistenza psicologica a favore di tutte quelle scuole in cui ci sia necessità, cioè dove vi siano studenti che abbiano evidenziato criticità, naturalmente d’intesa con le famiglie”, ha detto in un’intervista al Messaggero, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, parlando del fenomeno del bullismo e ricordando il caso della cittadina nel Milanese, dove uno studente ha accoltellato l’insegnante.
L’Agenda Sud
“Venerdì in Calabria presenterò ‘l’Agenda Sud‘, che va a combattere il fenomeno” della dispersione scolastica, “un progetto pilota, che parte da 150 scuole selezionate attraverso Invalsi – ha proseguito Valditara – Una sfida per dare ai ragazzi delle regioni meridionali le stesse opportunità di successo formativo. Questa volta ci saranno delle risorse dedicate”. Rispetto alla riorganizzazione della scuola, il ministro ha spiegato che “non ci sarà neppure una scuola in meno. Agiremo sugli accorpamenti delle presidenze e toglieremo il limite minimo di 400 studenti per poter creare un’autonomia scolastica. Starà alle Regioni organizzarsi. Noi daremo un numero di autonomie scolastiche per ogni Regione, poi saranno le autorità regionali a decidere. Nell’arco di 9 anni elimineremo le attuali 866 reggenze, accorpandone 633. Questa razionalizzazione ci permetterà di avere un tesoretto che crescerà negli anni, dai 2,6 milioni di euro del 2024 fino agli 88 milioni del 2032 di fondi risparmiati”, ha concluso Valditara.
“Tutti i percorsi scolastici devono avere pari dignità”
Per quanto riguarda l’idea di scuola, Valditara ha detto che la sua è “una scuola in linea con la Costituzione, che punta sulla valorizzazione della persona, dove dunque è fondamentale la personalizzazione della didattica“. E ancora: “La mia visione di scuola è diversa da quella di Giovanni Gentile, che aveva costruito un percorso di tipo piramidale dove al vertice c’era il Liceo Classico, poi il Liceo Scientifico e in fondo tutti gli altri. Ritengo, invece, che tutti i percorsi scolastici debbano avere pari dignità, e quindi da questo punto di vista l’istruzione tecnica e professionale non debba essere di serie B”.
Il Ministro spiega infatti a tal proposito che “ci sono diverse intelligenze, tutte con pari dignità: una intelligenza più teorica, una intelligenza più pratica, tutte devono essere valorizzate. Da qui la rivoluzione del “merito” per costruire non una società elitaria, aristocratica, ma capace di valorizzare i talenti di ciascuno, con la consapevolezza che in ogni essere umano ci sono delle abilità“.
Mancanza di qualifiche
“I dati di Unioncamere ci dicono che ci sono un milione e duecentomila posti di lavoro che non vengono coperti per mancanza di qualifiche. È un delitto sia nei confronti dei giovani che non trovano lavoro, che per il sistema imprenditoriale che perde competitività”.
Valditara conferma quanto anticipato in precedenza, ovvero di avviare “una sperimentazione su adesione volontaria con un monitoraggio dei risultati, che punti su alcuni pilastri: una filiera che metta insieme formazione professionale e tecnica e ITS, un percorso quadriennale collegato al biennio ITS, docenti che vengano dal mondo dell’impresa e dal mondo delle professioni per innestare le competenze che mancano nella scuola, accentuazione dell’alternanza scuola lavoro e dell’apprendistato formativo, potenziamento dell’italiano e della matematica, una maggiore autonomia e una ulteriore semplificazione, un legame sempre più forte tra scuola e impresa”.
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