Va poco a scuola ma ha voti eccellenti: TAR del Lazio annulla la bocciatura di uno studente

La bocciatura a scuola per troppe assenze non vale se si hanno voti eccellenti. È quanto ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza che riguarda il caso di uno studente che aveva superato il limite delle assenze dalle lezioni a causa di una sindrome ansioso-depressiva. Il ragazzo aveva sviluppato con una vera e propria fobia scolastica che gli impediva di essere molto presente a lezione. Nonostante questo però lo studente aveva comunque un profitto molto positivo, con voti ampliamenti sufficienti. Ecco perché, secondo i giudici amministrativi, l’alunno non poteva essere bocciato.

Nel dettaglio la sentenza 9815/2021, come riporta oggi il Sole 24 Ore, specifica come per la validità dell’anno scolastico sia richiesta la frequenza per almeno 3/4 dell’orario annuale personalizzato. Per casi eccezionali però le scuole possono autonomamente stabilire motivate deroghe a questo limite. Ad esempio: per assenze documentate e continuative che comunque non pregiudichino la possibilità di procedere alla oggettiva valutabilità degli alunni interessati.

Il Tar Lazio ha evidenziato che la presenza scolastica deve essere considerata come semplice presupposto per un proficuo apprendimento dell’alunno. Presupposto che non va interpretato con “eccessiva severità” qualora, nonostante le numerose assenze, l’alunno non evidenzi problemi insormontabili di profitto. E ciò perché una bocciatura che sia motivata solo dal numero delle assenze potrebbe ingiustificatamente compromettere lo sviluppo personale ed educativo del ragazzo. Per i giudici amministrativi, quindi, nel caso dello studente il consiglio di classe avrebbe dovuto tenere conto del rendimento scolastico dell’intero anno per decidere se bocciare o meno il ragazzo.

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