Università di Perugia, corsa a cinque per l’ermellino da rettore

Potrebbero essere in cinque. Tanti i candidati accreditati ai nastri di partenza per la corsa al ruolo di prossimo “Magnifico” dell’Università degli studi di Perugia. Tempi tecnici permettendo e regole alla mano, il prossimo rettore di Unipg sarà in carica per l’estate. 

Quali sono papabili


Nella lista dei nomi c’è il nome di Marcello Signorelli, originario di Città di Castello, economista attento conoscitore della realtà locale e molto apprezzato ben oltre i confini umbri: è componente del “Consiglio di presidenza della Società Italiana di economia” e siede nella commissione di Ateneo “per la valutazione delle istanze presentate dagli studenti in condizione di necessità”, è direttore del dipartimento di Economia e professore di Politica economica. Sarebbe in corsa anche il fisico Luca Gammaitoni, prof di “Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni”. Anche lui è umbro di nascita, di Gualdo Tadino, ed era stato anche candidato alle elezioni regionali di 5 anni: come indipendente era stato il capolista del Partito democratico.


Sarebbe pronto a correre pure Paolo Carbone: originario di Bolzano, laureato all’Università di Padova, ha iniziato la sua carriera accademica a Perugia oltre vent’anni fa, oggi è vicedirettore del dipartimento di Ingegneria e insegna “misure elettriche ed elettroniche”. Lo scorso agosto è stato eletto presidente di Imeko, una federazione non governativa di 42 organizzazioni che si occupano del progresso delle tecnologie di misura. 

Le regole

Stavolta si vota con solo due turni. Lo schema contenuto nel nuovo statuto è simile a quello adoperato per l’elezione dei sindaci: se al primo giro non si supera la soglia del cinquanta per cento dei consensi – quasi impossibile con tanta ressa sulla linea del via – i migliori due candidati si sfidano in un duello secco uno contro uno. Il sistema, comunque, accorcia i tempi e di fatto taglia eventuali candidature “più incerte”. Modificato anche il peso del voto del personale tecnico e amministrativo: sarà ancora voto ponderato, ma stavolta peserà circa il doppio rispetto al passato. Si passa da una proporzione di circa uno a dieci a uno a sei, cioè il voto di sei dipendenti amministrativi stavolta varrà come quello di un prof. E nelle prossime giornate dovrebbe arrivare il via libera dal ministero dell’Università e della ricerca anche al nuovo regolamento generale d’Ateneo. Un passaggio che metterebbe il decano Ermanno Cardelli nelle condizioni di indire le elezioni. Potrebbe farlo tra marzo e aprile e a quel punto urne aperte tra maggio e giugno.

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