Università di Padova: "Nel 2021 organizzeremo 'Economia circolare'

L’Università di Padova ha trovato, e investito, 15 milioni di euro per convincere i suoi studenti e i neomaturati a restare e proseguire nel percorso di Alta formazione. Il suo rettore, Rosario Rizzuto, in un’intervista a Repubblica ne è convinto: “Non perderemo immatricolazioni, lavoriamo per aumentare gli iscritti”.

L’Ateneo veneto si sta muovendo su più fronti. Primo quello dei fuori sede, un forte motore cittadino: “Ci sarà un contributo, per chi è al di sotto dei 50.000 euro, di 500 euro mensili per l’affitto e di 350 euro per l’abbonamento ai mezzi di trasporto. Lo studente sceglierà un contributo o l’altro, a seconda che voglia stabilirsi per una stagione a Padova o continuare la vita da pendolare. Tre quarti dei nostri iscritti risiedono in Veneto. È possibile che Trenitalia possa garantire abbonamenti a prezzi calmierati, stiamo trattando”.

“Un’università deve innovare continuamente. Daremo ai nostri studenti il primo corso in Italia di Legge e tecnologia, un triennale incardinato a Giurisprudenza con contributi di Economia e Ingegneria informatica. Poi Cyber security, lo abbiamo già presentato alle imprese. E un corso sulla tutela del paesaggio. L’ottica è sempre più multidisciplinare. Nel 2021 organizzeremo “Economia circolare” con dodici dipartimenti coinvolti”. Inoltre con la crisi economica derivata dalla pandemia chi prima di lamentava del chiasso per la movida ora è preoccupato. “Hanno contato quanti ristoranti, baretti, copisterie sono fermi e ci hanno chiamato: “Quando tornano i ragazzi””.

Uscire dal vortice della crisi non sarà semplice. “L’alta formazione dei giovani non solo garantisce a loro una vita professionale di successo, ma mette a disposizione del Paese il capitale umano capace di costruire e innovare. Sa, alcune certezze della scienza medica erano state messe in dubbio, ma la risposta, ora, tornerà ad essere affidata al sapere. Non credo che le famiglie taglieranno sulla formazione universitaria. E i ragazzi, soprattutto quelli del Sud, non devono rinuncare all’università: il Paese ha bisogno di loro, del loro sapere, e anche di una movida colta e consapevole”.
 

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