Università di Genova, le studentesse che hanno denunciato il prof: “Cambiare Rotta cavalca lo scandalo”

Colpo di scena nella vicenda che tiene banco in questi giorni all’Università di Genova, dove alcune studentesse di ‘Cambiare Rotta’ si sono incatenate davanti al Rettorato per chiedere l’apertura di un centro antiviolenza in seguito all’apertura di un’inchiesta della procura nei confronti di un professore accusato di avere ‘spogliato’ alcune studentesse tramite l’intelligenza artificiale.

Le ragazze che hanno denunciato il professore hanno preso le distanze contro il collettivo, accusando i membri di “cavalcare l’onda dello scandalo”. La presa di distanze delle studente di Genova arriva tramite un volantino diffuso su volontà delle studentesse che hanno mantenuto l’anonimato “in una situazione per noi tanto critica e psicologicamente provante”, dichiarano.

“Adesso parliamo noi”, il volantino

Dire che siamo tutti vittime di un sistema patriarcale e gerarchico ad oggi serve solo a distogliere l’attenzione da una situazione che secondo le circostanze è realmente palpabile e sotto inchiesta. – si legge – Cambiare Rotta si sta muovendo in maniera eccessivamente veloce, a tratti semplificativa e priva di tatto, facendo sempre più passare l’idea, alle persone non pienamente informate sulla vicenda, che noi ragazze coinvolte stiamo collaborando con questo Collettivo.

Vogliamo rendere noto a tutt* I* student* Unige che noi 6 ragazze direttamente coinvolte nella vicenda del Dipartimento di Architettura e Design NON stiamo collaborando con il Collettivo Cambiare Rotta. Noi contestiamo le modalità che il Collettivo sta adottando, cavalcando l’onda dello scandalo e promuovendo una grossa disinformazione e, di fatto, ignorando completamente l’Iter legislativo da seguire in queste circostanze.

Le studentesse dell’Università di Genova coinvolte

Questa caccia alle streghe è deleteria per il Dipartimento, per le indagini in corso e per noi, le dirette interessate. Riteniamo doveroso che gli studenti si confrontino con i Professori, con i Rappresentanti degli Studenti o, se necessario, con le Autorità competenti, per gestire ogni situazione spiacevole che si sia verificata o che si potrebbe verificare.

Ad oggi siamo sicure che la vicenda stia passando per le mani di persone competenti, che ci hanno affiancato in questo periodo e continuano ad essere dalla nostra parte e dalla parte di tutt* I* student*. Riteniamo che vicende del genere debbano essere trattate da persone competenti con le giuste tempistiche, ci affidiamo totalmente a loro.

Specifichiamo che il messaggio non vi verrà recapitato da noi direttamente (e verrà fatto circolare da persone terze) vogliamo mantenere il completo anonimato in una situazione per noi tanto critica e psicologicamente provante. Per questo vi chiediamo di rivolgervi a tutt* con la consapevolezza che chi girerà il messaggio non risponderà a nessuna delle vostre domande in merito. Chiediamo inoltre cortesemente ai Rappresentanti degli Studenti che leggono questo messaggio di farlo circolare il più possibile. Certe che chi di voi ci supporta ha ben chiaro queste informazioni, vi ringraziamo per la lettura”.

Leggi anche altre notizie su CorriereUniv

Seguici su Facebook e Instagram

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

La Sapienza è tra le 50 migliori università al mondo in quattro discipline

Next Article

Diplomi facili per le supplenze: un arresto a Molfetta

Related Posts