Tutto fermo per la nomina del commissario straordinario, ma non solo: mancano all’appello 150 dirigenti per l’organizzazione dell’evento. Il motivo? Meglio aspettare la nomina del commissario per evitare problemi di trasparenza nelle nomine. Insomma il progetto delle Universiadi2019 di Napoli, che secondo le parole del governatore Vincenzo De Luca avrebbero dovuto avere “un’organizzazione tedesca”, si è arenato davanti l’ennesimo ritardo burocratico. Si perché l’agenzia regionale per le Universiadi, secondo quanto scrive Fulvio Scarlata su Il Mattino, ha di fatto concluso la progettazione esecutiva per la gran parte degli impianti sportivi che devono essere ristrutturati ma tutto rimane fermo perché l’emendamento, contenuto nella legge di Stabilità, è ostaggio delle opportunità politiche dei molti interessati a mostrare qualcosa durante le imminenti elezioni.
A Roma si lavora per individuare il prefetto a cui affidare, a tempo pieno e senza retribuzione, l’intera organizzazione. Dopo aver scartato l’opzione Francesco Paolo Tronca, prefetto dell’Expo, è tramontata anche l’ipotesi di Ugo Taucer, vice di Tronca. L’ultimo nome su cui si sta lavorando è quello di Giovanni Bruno, ex prefetto di Vibo Valentia, fresco di nomina alla guida della Prefettura di Viterbo. Visto lo stallo in parlamento però si dovrà aspettare almeno fino a metà di gennaio per la nomina ufficiale del commissario. Avviare gli appalti in questo momento potrebbe generare il sospetto di un’accelerazione dell’iter burocratico oggetto di facili speculazioni in tempi di campagna elettorale. Anche perché la figura che verrà chiamata a gestire l’imponente molte di lavoro potrà contare su procedure semplificate sia nel bandire gli appalti che gestire possibili controversie dopo l’assegnazione dei lavori. Inoltre il commissario potrà affiancarsi all’autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che supervisionerà anche questo importante evento.
C’è però una problematica che con la burocrazia poco ci azzecca, sono quei 150 dirigenti per organizzare l’evento che ad oggi sarebbero dovuti già essere stati assunti. Secondo Raimondo Pasquino, presidente dell’Agenzia regionale universiadi: “Il fatto è che nessuno lascia il suo lavoro, senza neanche incentivi economici, per dedicarsi a questo evento”. L’Aru ha anche modificato il suo statuto per autorizzare le assunzioni al di fuori della Regione ma è servito a poco: si aspetta il commissario.
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