Corridoi educativi per consentire ai rifugiati l’accesso ai percorsi di alta formazione. Questo l’obiettivo al centro di ‘U4Refugees’ (L’Università per i rifugiati) l’iniziativa presentata oggi al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal Ministro Stefania Giannini e dalla Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo Silvia Costa, che a ottobre dell’anno scorso aveva chiesto alle Università europee di consentire l’accesso agli studenti costretti alla fuga dai Paesi in conflitto.
“Sono molto felice che questa iniziativa sia stata accolta per prima dall’Italia, Paese che conferma la leadership sul fronte dell’accoglienza, dell’investimento in cultura e dei progetti orientati al recupero e alla protezione dei beni culturali oggetto di attentati e distruzione. Ancora una volta il gioco di squadra tra Parlamento europeo e Governo italiano ha portato ad un altro ottimo risultato: U4Refugees, l’Università per i rifugiati, diventa realtà. In Europa non si costruiscono solo muri, ma si attivano progetti concreti nel nome della cultura e della formazione”, ha sottolineato la Presidente Silvia Costa.
“Siamo qui oggi per lanciare un’iniziativa che avrà come seguito un Accordo quadro che coinvolgerà le Università italiane con un obiettivo chiaro: consentire a quei rifugiati che sono studenti o ricercatori con un percorso già iniziato nei loro Paesi di avere un’accoglienza non solo umanitaria, ma anche educativa nel nostro Paese. Ci sono già esperienze in atto come quella congiunta di Ca’ Foscari di Venezia, Politecnico di Torino e Iuav di Venezia. Le Università hanno poi dimostrato la loro sensibilità sul tema dei migranti collaborando con questo Ministero e con quello dell’Interno per il riconoscimento delle vittime del naufragio del canale di Sicilia. Siamo certi che ci sarà una grande adesione anche a questa iniziativa”, ha ribadito il Ministro Stefania Giannini.
“Sul tema dei rifugiati l’Italia sta facendo la sua parte. Servono politiche ragionevoli che tengano insieme i bisogni di chi arriva e i bisogni di chi accoglie”, ha aggiunto il vice Ministro agli Affari Esteri Mario Giro.
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