In Emilia-Romagna più di trecento studenti sono stati scoperti dalla Guarda di finanza per irregolarità nell’erogazione delle borse di studio: è quanto ha comunicato Er.Go (l’Ente regionale per il diritto alla studio universitario) che ha segnalato alla Procura di Bologna gli studenti per indebita percezione di erogazioni pubbliche a danno dello Stato e per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, facendo emergere la possibilità di recuperare borse indebitamente percepite per oltre 539.000 euro. I controlli sono riusciti anche a bloccare, prima dell’erogazione, borse di studio per oltre 360.000 euro.
Anche alla luce di questi risultati, fa sapere la Guardia di finanza, “è stato siglato un protocollo d’intesa per “attivare un sistema di prevenzione e contrasto alle irregolarità e alle frodi” in materia di borse di studio e alloggi per studenti. Nel dettaglio, il patto- valido per tre anni con possibilità di rinnovo – prevede che Er.Go fornisca alla Guardia di finanza dati utili per l’attività di controllo, comunicando gli elementi riscontrati nell’esercizio delle proprie funzioni e segnalando eventuali anomalie”.
Le Fiamme gialle potranno poi servirsi di questi dati e informazioni “per orientare l’azione di prevenzione e repressione degli illeciti, riscontrando la veridicità della documentazione prodotta dagli studenti”. I controlli potranno riguardare requisiti come il reddito e i domicili dichiarati per l’ottenimento delle borse di studio ‘fuori sede’, e ciò che emergerà dagli accertamenti sarà comunicato ad Er.Go per l’adozione dei provvedimenti di competenza.
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