Trento e la sicurezza energetica

La dipendenza quasi esclusiva dal petrolio e dal metano. Lo spauracchio della crisi energetica. Il ricordo di Chernobyl. La paura delle centrali nucleari. Le resistenze verso i termovalorizzatori. Gli ostacoli nella diffusione delle auto a idrogeno. La ricerca, ancora troppo di nicchia, di fonti alternative: dall’eolico al solare.
Sulla produzione di energia si gioca una delle partite più importanti per il futuro di un paese. Perché le strategie adottate in campo energetico hanno una forte impatto sulla salute delle persone, sulla conservazione dell’ambiente, sulla vivibilità delle città, sullo sviluppo dell’economia e su tanti altri aspetti dell’esistenza. Anche per questo le questioni energetiche a volte dividono l’opinione pubblica fino a diventare motivo di tensione, di contrapposizione e addirittura di scontro.
Sulla questione la Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento ha organizzato due giorni di studio dal titolo “Energy in Europe and North America: from national to human security? A German Marshall Fund of the United States policy research conference on energy security”. La conferenza internazionale sulla sicurezza energetica in Europa e in Nord America, in rapporto anche alle relazioni transatlantiche, si terrà venerdì 18 e sabato 19 aprile nell’aula 409 della facoltà di Sociologia (piazza Venezia, 41). La conferenza è organizzata con il sostegno del German Marshall Fund, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale e dell’EURUS (Carleton University, Canada).
I lavori si apriranno venerdì alle 9 con il benvenuto di Sergio Fabbrini, direttore della Scuola di Studi Internazionali, e proseguiranno fino alle 18. Quindi continueranno sabato dalle 9 alle 13.30. La conferenza vuole esplorare se i due lati dell’Atlantico condividano politiche energetiche, sia nei mezzi sia negli obiettivi. Vincent Della Sala, docente di Scienza politica all’Università di Trento e uno degli organizzatori della conferenza osserva: “L’energia tocca una serie di tematiche, dall’ambiente ai diritti umani alla sicurezza nazionale, che sono centrali al rapporto transatlantico”. Ai lavori parteciperanno numerosi esperti di politica

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