Tre mesi senza stipendio, insegnanti sul piede di guerra

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La situazione dei 75mila supplenti nelle scuole pubbliche italiane è davvero scandalosa. A denunciarlo è la Fcl Cgil.

Alcuni di loro non ricevono lo stipendio da tre mesi ma la maggior parte non sa nemmeno quando riceverà la sua prima busta paga.

C’è chi ha un contratto annuale e chi ha lavorato per poche ore o anche solo per un giorno.

“I miei risparmi sono all’osso. Ho aspettato, ora non ce la faccio più”, ha detto una insegnante, che dovrebbe percepire un salario di 1290 euro mensili.
Sono ben in diecimila a non percepire lo stipendio da novembre.

Insieme a loro, anche i docenti precari, il personale Ata, bidelli e segretari.

Con la spending review, dal gennaio 2013, ad occuparsi dei pagamenti per le supplenze brevi è il Ministero dell’Economia. Il sistema informatico che dovrebbe gestire i pagamenti, però, pare che non riesca a partire.

Ma il punto è un altro: sembra infatti che i tecnici abbiano sottostimato la spesa per le supplenze, tanto che sono già andati esauriti i 196 milioni di euro stanziati nel 2013 e i 37 milioni di euro come saldo di dicembre 2012.

Inoltre, il Miur aveva promesso che il 12 febbraio ci sarebbe stata un’emissione speciale, ma l’erogazione è stata rimandata.

Attualmente, a causa di un blackout informatico, non si riesce più a capire chi, tra i supplenti, sia stato retribuito per il suo lavoro e chi no.

 

AZ

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