Negli ultimi dieci anni quasi 200mila giovani laureati (di età compresa tra i 25 e i 34 anni) hanno lasciato il sud per trasferirsi al Centro-Nord: è quanto emerge dal Rapporto Svimez 2024 che è stato presentato oggi. Secondo i dati del centro di ricerche, dal 2012 al 2022, ci sono anche 138mila giovani laureati che hanno abbandonato l’Italia. Tra gli altri fattori, incidono sulla scelta le basse retribuzioni: dal 2013 le retribuzioni reali lorde per dipendente sono calate di 4 punti percentuali (-8 nel Mezzogiorno), contro una crescita di 6 punti in Germania.
Le migrazioni intellettuali da sud a nord, spiegano da Svimez, sono alimentate anche dalla mobilità studentesca: due studenti meridionali su dieci (20mila all’anno) si iscrivono a una triennale al centro-nord, quasi quattro su dieci (18mila all’anno) a una magistrale in un ateneo settentrionale.
Per alcune regioni meridionali il tasso di uscita degli studenti magistrali è nettamente superiore: in Basilicata l’83% lascia la regione, il 74% in Molise, più del 50% in Abruzzo, Calabria e Puglia. Tra il 2010 e il 2023, il sensibile aumento del numero di laureati meridionali si è realizzato esclusivamente grazie ai titoli conseguiti presso atenei del centro-nord (+40mila), mentre è addirittura diminuito il numero di laureati presso gli atenei meridionali.
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