Questo pomeriggio la Rete degli Studenti Medi era sulle scalinate del Ministero dell’Istruzione per porre l’accento, in occasione della riapertura delle scuole in tutto il Paese, sul costo dell’istruzione pubblica, che ogni anno grava maggiormente sulle spalle delle famiglie. “Non possiamo pensare di definire ancora pubblico il nostro sistema d’istruzione: quest’anno scolastico, ancora più dei precedenti, ha inizio con una richiesta economica molto pesante per le famiglie. Tra costo dei libri, trasporti e tutto il materiale scolastico necessario, il carovita che sta colpendo tutto il Paese si riversa necessariamente anche sulla scuola – dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – Quello del carovita è un problema che riguarda anche gli universitari, che manifestano nelle tende contro gli affitti spropositati. Per questo saremo al fianco dell’Unione degli Universitari nella loro protesta”.
“Oggi ci siamo sommersi di libri di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito, per far capire alle istituzioni il peso del caro scuola nelle vite di tutti gli studenti e le studentesse del Paese”, aggiunge Giorgio Carratta della Rete degli Studenti Medi. “Un peso che verte sulle famiglie nei termini di caro libri, caro trasporti, di spese ulteriori necessarie per garantire il diritto allo studio ai propri figli e figlie.
Lotteremo in tutto il Paese perché il diritto allo studio venga garantito, come diritto universale riconosciuto dalla nostra Costituzione. Non ce lo possiamo permettere, e per questo non resteremo a guardare”.
I dati del caro scuola
Il costo dei libri è di 1302,60 euro in media per un ragazzo di prima liceo: libri di testo + 4 dizionari 695,80 euro + 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi. Per quanto concerne i libri (esclusi i dizionari) a Venezia uno studente del terzo anno di liceo classico spenderà mediamente 387,70 euro, a Bologna 411,55 euro, a Torino uno studente del primo anno di un tecnico spenderà in media 425,70euro (Federconsumatori). Mentre riguardo i trasporti è pari a 420 euro il prezzo medio di un abbonamento annuale con aziende di trasporto private locali o legate alle Ferrovie dello Stato per una tratta di 20km.
Una certificazione di lingua può arrivare fino ai 200 euro. Per il supporto psicologico, una seduta in media costa 70 euro, più di 3000 euro l’anno, quindi per chi ne ha necessità. Oggi gli studenti hanno portato davanti al Miur uno scontrino a rappresentare tutte le voci di spesa necessarie per affrontare l’anno scolastico. “Questo è solo l’inizio: continueremo a mobilitarci per tutto l’autunno in tutto il Paese, per chiedere investimenti reali in istruzione, per chiedere un sistema scolastico del tutto diverso da quello attuale, che non possiamo permetterci” conclude Notarnicola.
“Oggi ci siamo sommersi di libri di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito, per far capire alle istituzioni il peso del caro scuola nelle vite di tutti gli studenti e le studentesse del Paese” aggiunge Giorgio Carratta della Rete degli Studenti Medi, “Un peso che verte sulle famiglie nei termini di caro libri, caro trasporti, di spese ulteriori necessarie per garantire il diritto allo studio ai propri figli e figlie.
Lotteremo in tutto il Paese perché il diritto allo studio venga garantito, come diritto universale riconosciuto dalla nostra Costituzione. Non ce lo possiamo permettere, e per questo non resteremo a guardare!”
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