Studenti promossi dopo aver sparato alla prof, il Codacons presenta un esposto in Procura

“Non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta”: lo ha annunciato il
ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, a margine  dell’evento ‘Futuro Direzione Nord’, a proposito della promozione con  9 in condotta degli strumenti che all’Istituto Viola Marchesini avevano sparato con una pistola ad aria compressa contro una docente.

“Ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all’interno dell’intero anno scolastico, del voto di condotta’ – ha detto Valditara – Siccome il caso di Rovigo mi ha  lasciato perplesso, ho mandato un’ispezione per capire come sia stato  possibile che un ragazzo che aveva sparato dei pallini nei confronti  dell’insegnante abbia potuto prendere 9 in condotta. Vogliamo capire anche qui se ci sono margini di manovra che il Ministero può avere.  Credo che a breve gli ispettori ci faranno questa relazione, ma non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta”.

Intanto il Codacons ha annunciato di aver presentato un esposto in Procura sul caso della scuola di Rovigo in cui si chiede di aprire una indagine per accertare l’operato dell’istituto scolastico coinvolto e degli insegnanti che hanno assegnato i voti. Inoltre, si sta studiando la possibilità di impugnare al Tar la promozione degli alunni, a fine di ottenere l’annullamento degli atti adottati dalla scuola.  

“Serve un ripensamento sul voto in condotta perché quanto accaduto è inammissibile in un paese civile – ha detto il presidente Carlo Rienzi – Gli studenti colpevoli di aggressioni e bullismo non solo non possono
avere 9 in condotta, ma vanno bocciati senza se e senza ma. Assegnare loro un voto così alto non solo è del tutto diseducativo, ma rappresenta da un lato una violazione dei regolamenti vigenti, secondo cui la condotta degli alunni va valutata in base al comportamento tenuto dagli stessi in aula e concorre a determinare la promozione o la bocciatura, dall’altro una grave disparità di trattamento a danno di tutti gli altri studenti che, pur essendosi comportati in modo corretto, hanno ricevuto lo stesso voto di chi si è reso protagonista di atti violenti”.

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