“Studenti non conoscono parole come ipocrita e vendicare”: la scuola gli farà fare un’ora in più di italiano

Dal prossimo settembre ci sarà un’ora in più di lezione per gli studenti del liceo classico Minghetti di Bologna. La preside: ““Le competenze dell’italiano di base, come saper scrivere o comprendere un testo, sono molto deficitarie”

Gli studenti che provengono dalle scuole medie faticano nella comprensione del testo in italiano. Per questo motivo, Roberto Gallingani, dirigente scolastico del liceo classico Marco Minghetti di Bologna, ha scelto di istituire a partire dal prossimo anno scolastico un’ora in più di italiano.

Dal prossimo settembre gli studenti di quarta e quinta ginnasio del liceo classico svolgeranno quindi un’ora di studio della lingua italiana aggiuntiva rispetto al curricula di base. Questa decisione è stata presa dal dirigente scolastico, su consiglio del collegio docenti. “Le competenze dell’italiano di base, come saper scrivere o comprendere un testo, sono molto deficitarie”, ha raccontato a Fanpage.it Gallingani. Secondo il dirigente scolastico, questa ora in più della lingua italiana potrà avere un effetto positivo sul rendimento degli alunni non solo per quanto riguarda le materie letterarie, ma anche nelle discipline scientifiche.

Gli studenti non sanno il significato di alcune parole

La professoressa di lettere Donatella Iacondini ci spiega come alcuni degli studenti non conoscano il significato di parole come vendicare o ipocrita. Gli alunni infatti “pensano di sapere cosa voglia dire, ma gli attribuiscono un significato diverso da quello reale”. La docente rileva anche come gli alunni fatichino a strutturare un pensiero con delle articolazioni logiche. “La parola che cancello sempre dai temi è ‘infatti’, perché viene usata anche al posto di ‘poiché’, ‘nonostante’, ‘invece’. Non è un errore, ma proprio una banalizzazione del pensiero”, cerca di chiarire l’insegnante.

Le difficoltà degli italiani, non solo in età scolare, nella comprensione del testo, sono comprovate dal rapporto Ocse-Piaac uscito pochi giorni fa. Secondo questo studio, oltre un terzo degli italiani tra i 16 e i 65 anni risulta insufficiente nella comprensione di testi scritti, con l’Italia che si trova agli ultimi posti della classifica. E dall’ultimo rapporto del Censis sulla società italiana nel 2024 viene fuori che molti cittadini hanno anche gravi carenze culturali.

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