Dopo Firenze e Torino stavolta tocca a Roma: uno studente ha denunciato di essere stato vittima di una “aggressione fascista” mentre era intento a strappare dai muri della propria scuola alcuni manifesti di gruppi studenteschi legati alla destra. È successo davanti al liceo Augusto di Roma e lo studente è anche un rappresentante d’istituto e militante della Rete degli Studenti Medi. Il ragazzo è stato minacciato e preso a schiaffi.
Si tratta del secondo episodio di violenza davanti scuola in pochi giorni visto che nella scorsa settimana, questa volta a Torino, un altro studente aveva denunciato di essere stato malmenato da un gruppo di ragazzi. L’episodio del liceo Augusto è stato condannato anche dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha però – secondo quanto riferiscono gli studenti – avrebbe omesso la matrice “fascista” dell’episodio di violenza.
“Ancora una volta la violenza fascista colpisce gli studenti delle nostre scuole – dichiara Giorgio Carratta, responsabile organizzazione della Rete degli Studenti Medi – Ancora una volta questo Ministero dà risposte insufficienti. Chiediamo al ministro Valditara una parola chiara su ciò che è successo all’Augusto: un’aggressione fascista. Chiediamo invece a tutta la cittadinanza di dare solidarietà al compagno aggredito partecipando al presidio organizzato dal collettivo scolastico, mercoledì 24 maggio alle 15, di fronte al Liceo Augusto. Perché vogliamo i fascisti fuori dalle scuole”
“Assistiamo ad un proliferare di attacchi squadristi all’interno delle scuole del nostro Paese – dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – Non si tratta di una situazione emergenziale, tuttavia è indicativa del clima di legittimazione che le organizzazioni neofasciste sentono attorno. Oggi bisogna dire con forza che è necessario l’impegno comune di tutti per rendere le scuole presidi di democrazia in cui si combattano sopraffazione, discriminazioni e violenza. L’antifascismo deve rimanere il valore fondante dell’istruzione pubblica, anche se il Ministro Valditara pare abbia problemi ad ammetterlo”.
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