“Colleghiamo il Fondo di finanziamento ordinario delle Università al Pil: se l’Italia non cresce non siamo irrispettosi dei programmi di finanza pubblica ma se il Pil cresce deve crescere anche nostro Fondo, deve esserci un patto tra Italia e il sistema universitario”. Così, aprendo gli Stati generali dell’Università, avviati oggi alla Camera dei Deputati, Giovanna Iannantuoni, presidente della Conferenza dei Rettori delle Univeristà Italiane (Crui).
Studenti, ricercatori, istituzioni e la dirigenza italiana dell’università: tutti insieme per impostare un percorso in un momento difficile per il mondo dell’istruzione italiano, con il governo che quasi sicuramente taglierà fondi in Manovra per i prossimi anni. “Negli ultimi 10 anni – afferma la presidente della Crui – la percentuale di laureati è passata dal 20% al 30%. Abbiamo aumentato dunque i laureati del 50%”. E sull’ inverno demografico sollecita ad allargare il numero degli immatricolati e coinvolgere gli studenti stranieri delle seconde generazioni. “Io credo che l’investimento nella ricerca debba essere slegato dal patto di stabilità e questo secondo me è una proposta che a livello europeo ha veramente molto senso, proprio perché dobbiamo liberare, non soltanto per il nostro Paese, ma per tutto il nostro continente, queste risorse”.
Bernini: “Aumento indennità rettori? Inviata al Mef per il da farsi”
Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo riguardo la richiesta di aumento dell’indennità fatta da alcuni rettori italiani. “I rettori possono decidere, se ritengono che il loro bilancio lo renda possibile, di aumentarsi l’indennità, me lo comunicano e io valuto se questo Draghi. Io, fino ad ora, visto che i rettori hanno sempre parlato di difficoltà, ho tenuto ferma questa richiesta. Molti di loro – ha continuato la ministra – chiedono di duplicarsi, triplicarsi, nella media di duplicarsi l’indennità. A questo punto però l’ho mandata al Mef poi sarà il Mef a valutare il da farsi”.
Riguardo alla proposta di legare l’Ffo al Pil la ministra risponde: “La trovo molto interessante come inizio, poi sulla flessibilizzazione questo non basta, nel senso che loro hanno dei problemi sul fondo ordinario. Secondo me non funziona così com’è, è troppo rigido, benissimo legarlo al Pil ma l’importante è togliere quelle rigidità che fanno andare le poste giuste nella direzione sbagliata, o le poste sbagliate nella direzione giusta, perché non tutti gli atenei sono uguali”. E poi: “Io sollecito disperatamente la Crui perché nessuno meglio di loro sa di cosa hanno bisogno in questo momento”.
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