Sport e Università, porte aperte per 1.325 atleti di alto livello

Nell’anno accademico 2023/24 sono raddoppiati gli sportivi di prima fascia iscritti a percorsi di studio resi compatibili dalle facoltà con l’attività agonistica

In Italia stanno aumentando le università con programmi dedicati a chi fa sport a livello “professionale”, con agevolazioni che consentono di coordinare l’impegno agonistico e quello accademico. Chi fa sport di alto livello e vuole studiare per prepararsi alla carriera extra-sportiva si vede riconosciuta una serie di aiuti a patto che rispetti determinate tappe, superi gli esami con adeguate tempistiche e dimostri la medesima dedizione e serietà su entrambi i versanti.

Al momento, non esiste una definizione univoca del concetto di “atleta di alto livello” ammesso a questa tipologia di programma, né un set di benefici comunemente associati a questo status da parte degli Atenei. Per tentare di coordinare le attività di questi ultimi e definire una normativa base a livello nazionale, fermo restando la possibilità delle singole Università di stabilire in aggiunta la propria “offerta”, è nata qualche anno fa UniSport Italia, la rete del sistema sportivo universitario nazionale. Per statuto, Unisport si propone “di valorizzare le potenzialità dello sport universitario come strumento efficace e trasversale di formazione, ricerca, innovazione e di miglioramento del benessere e dell’esperienza universitaria”.

Che cos’è Unisport

Unisport Italia, Coni e Cusi (la Federazione italiana dello sport universitario riconosciuta formalmente nel 2022 dal Coni), con il supporto della Crui, hanno sottoscritto un protocollo e costituito il primo database condiviso sulla dual career in Italia (tutte le informazioni utili sono reperibili al sito unisport-italia.it).
Alla vigilia dei Giochi parigini, Unisport ha aggiornato per Il Sole 24 Ore la ricerca condotta per la prima volta nel 2020 sulla Dual Career in Italia, inviando un questionario a 87 università affiliate alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui). Da questo censimento è emerso che sono attivi 49 programmi di “doppia carriera”.

La maggior parte (22) sono stati istituiti nelle Università che hanno sede al Nord. Nel 2020 ne erano operativi in totale 32. Il numero di studenti e studentesse coinvolti è di 1.325 (510 dei quali risultano iscritti per la prima volta) ed è quasi raddoppiato nel corso del 2023/24, con un incremento del 95% rispetto all’anno accademico 2022-2023 quando si contavano 678 atleti studenti. Nell’anno accademico 2021/22 ce n’erano appena 513.

Bonus per gli atleti

I bonus concessi a questi atleti studenti, come detto, variano a seconda dell’Ateneo. I più diffusi attengono alla flessibilità delle date di esame, se quelle ufficiali sono concomitanti con impegni sportivi, al supporto di un tutor e alla possibilità di accedere agli impianti sportivi dell’Università. In diversi atenei sono previste poi borse di studio ovvero l’esonero dalle tasse universitarie, come pure la possibilità di iscrizioni part-time, il riconoscimento di crediti formativi per la prativa agonistica o la facoltà di alloggiare nelle residenze universitarie.

Meno frequentemente sono previsti altri benefici, tra i quali: la sospensione del percorso di studi per un anno per motivi sportivi oppure il mantenimento del programma in caso di infortunio; la chance di tenere esami a distanza; la menzione dell’attività sportiva nel Diploma Supplement; l’esonero dalla frequenza di lezioni e laboratori; l’organizzazione di seminari ad hoc per studenti-atleti e il supporto per l’accesso al mondo del lavoro.

Come avviene l’ammissione

Anche per esseri ammessi ai programmi i criteri variano a seconda delle Università. Ad esempio, per il Politecnico di Milano sono atleti di alto livello quelli che, negli sport di squadra, abbiano partecipato al campionato federale di massima categoria o a quello immediatamente inferiore, oppure siano stati convocati in una squadra nazionale (anche giovanile) nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda.

Per gli sport individuali rientra nel novero chi abbia preso parte ad un campionato assoluto nei 12 mesi precedenti, chi sia stato convocato in una squadra nazionale (anche giovanile) per una manifestazione internazionale negli ultimi 12 mesi, ovvero abbia occupato i primi 12 posti nella classifica nazionale assoluta o giovanile negli ultimi 12 mesi di una determinata disciplina.

Il Politecnico del capoluogo lombardo riconosce gli sport “facenti capo alle Federazioni sportive nazionali e Discipline sportive associate del Coni, competizioni internazionali quali mondiali, Olimpiadi/Paralimpiadi, Coppa del Mondo, Universiadi, Mondiali Universitari, e allenamenti collegiali di preparazione a queste competizioni”.

Leggi anche altre notizie su CorriereUniv

Seguici su Facebook e Instagram

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Bonus assunzione giovani under 35: sgravio totale dal 1° settembre

Next Article

Parte la formazione incentivata per i docenti: ecco come sarà

Related Posts