“Dobbiamo prendere atto che laddove lo studente con disabilità si sia trovato particolarmente bene con un docente, la famiglia sia soddisfatta e il dirigente non avvisi contrarietà, senza togliere il posto di ruolo a chi ne ha diritto e senza danneggiare chi è iscritto nelle Gps, la misura garantisce la continuità didattica a studenti che avrebbero difficoltà nel cambiare docenti di sostegno”.
Fanno discutere le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara riguardo al caso dell’individuazione dei docenti di sostegno. Il ministro ieri, ascoltato in audizione nella Commissione Cultura della Camera per discutere il decreto-legge 71/2024, il cosiddetto come Decreto Scuola, ha ribadito la volontà da parte del Governo di basare la scelta dei docenti di sostegno anche sul parere della famiglia degli studenti seguiti.
“In Italia ci sono 85mila docenti non specializzati: le università hanno migliorato le loro performance, ma riescono ad abilitare 30mila insegnanti sul sostegno ogni anno e si tratta perlopiù di soggetti che non sono ancora iscritti nelle graduatorie. O lasciamo che in Italia gli studenti vengano affidati a docenti non specializzati o ci affidiamo a un altro canale. È una misura a favore dei nostri giovani con disabilità. Non si tratta di inserimento di privati, perché parliamo di genitori di alunni che in questo modo salvaguardano la continuità didattica” ha aggiunto il ministro.
Parole che hanno suscitato l’immediata replica di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “La vera continuità didattica si realizza non in questo modo ma assumendo il personale precario che oggi supera le oltre 200mila cattedre di sostegno presenti nelle scuole italiane – ha detto – Siamo invece sicuramente d’accordo con il ministro quando sostiene che è urgente specializzare 85mila precari privi di specializzazione e che non hanno competenze specifiche sulla disabilità: proprio per questo ribadiamo che è fondamentale immettere in ruolo il prima possibile questo personale e quello che è specializzato, costretto invece a operare in organico di fatto con scadenza 30 giugno. Queste cattedre andrebbero trasformate in organico di diritto. In tal mondo avremo finalmente la possibilità di stabilizzare quasi tutti gli insegnanti di sostegno, anziché mantenere il record di supplenze che esiste e supera le 100mila unità”.
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