Scuola, Valditara insiste: “Serve una grande alleanza per il merito. Le critiche? Non le capisco”

Il ministro dell’Istruzione torna a parlare dei punti programmatici del suo mandato con l’obiettivo di premiare le competenze tra i giovani. “Chi dice che vogliamo creare sistema di privilegi sbaglia”. Intanto si va verso una riforma anche dell’orientamento.

Una grande alleanza per il merito. Nonostante gli studenti siano quasi sul piede di guerra (domani scenderanno in 35 piazze in tutta Italia) il ministro Giuseppe Valditara non intende cedere nemmeno di un millimetro su quello che ritiene essere la vera novità del suo mandato (e quello del Governo). Intervenendo questa mattina a palazzo Wedekind a Roma per la presentazione del libro “Scuola. I numeri da cambiare” il ministro dell’Istruzione è tornato a parlare dei punti sui quali sarà necessario che il sistema scuola faccia un cambio di passo.

Indietro di 20 anni

“L’ascensore sociale si è bloccato: siamo tornati all’anno 2000 per quanto riguarda la capacità del mondo della scuola di far sì che chi nasce in condizioni modeste possa passare a uno stato superiore. Intanto, un milione di posizioni lavorative resta vuoto perché non si trovano competenze adeguate. Questo incide sulla capacità del sistema imprenditoriale di crescere e creare sviluppo – ha spiegato Valditara –  Abbiamo la necessità, quindi, di una scuola che offra opportunità lavorative ai nostri giovani e sia in grado di formare questa cittadinanza attiva, nell’ottica della scuola del merito”.  

Una lettera per le famiglie

Credo che senza una grande alleanza per il merito non riusciremo a far fare passi importanti al nostro sistema formativo: un’alleanza che veda coinvolti studenti, famiglie, docenti, parti sociali. Non sono d’accordo con i commenti di chi ha detto che vogliamo creare la scuola della selezione sociale: noi vogliamo creare la scuola della valorizzazione dei talenti, una scuola per cui non c’è una penalizzazione per chi ha un’intelligenza pratica e non astratta – ha aggiunto il ministro – Puntiamo a una formazione sempre più personalizzata, con un docente che sappia, insieme ai docenti della classe, farsi carico dei ragazzi che hanno difficoltà e di quelli che hanno talenti eccezionali. Una formazione che faccia emergere talenti e abilità di ciascuno, e quindi una flessibilità del sistema”.

Un nuovo orientamento

Tra gli obiettivi strategici anche quello di rinnovare il sistema dell’orientamento che non dovrà essere “canonico”. “Manderò una lettera a tutte le famiglie per far capire quali sono le potenzialità occupazionali del loro territorio, anche quelle retributive. Bisogna investire nell’istruzione tecnico-professionale di serie A: dobbiamo costruire una grande filiera unitaria da formazione professionale fino agli ITS”.

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